Tecnoinox cambia rotta: più export negli Emirati

L’azienda di Porcia, attiva nel settore delle attrezzature per la cottura professionale, è riuscita a rilanciarsi dopo lo stop alle vendite in Russia. Alla boa dei 40 anni con 20 milioni di ricavi. «Processo di sviluppo efficiente»

Edoardo Anese
Il titolare della Tecnoinox Mario Giacomini assieme al figlio Riccardo, direttore tecnico
Il titolare della Tecnoinox Mario Giacomini assieme al figlio Riccardo, direttore tecnico

Da una piccola azienda di provincia a uno dei principali produttori europei di attrezzature complete per la cottura professionale. La Tecnoinox di Porcia quest’anno compie quarant’anni. Un percorso tra innovazione e sostenibilità nato dalla passione del titolare Mario Giacomini che, nel 1984, insieme al socio di allora aveva deciso di fondare l’azienda, oggi diventata punto di riferimento in tutto il mondo. I numeri lo confermano.

Nel 2023, infatti, dalle linee di produzione dei tre impianti Tecnoinox sono uscite 10.055 apparecchiature, commercializzate in 48 Paesi. Il fatturato, in crescita continua a doppia cifra, ha superato i 20 milioni di euro. «Fare un resoconto di questi quarant’anni non è semplice – ha dichiarato Giacomini –. Siamo partiti da zero e siamo stati capaci di mettere in piedi un processo di sviluppo molto efficiente. Posso ritenermi soddisfatto di quanto fatto finora».

Come ha sottolineato il titolare, anche per la Tecnoinox gli ultimi anni non sono stati semplici da affrontare, considerando la situazione a livello internazionale. «A causa della guerra in corso tra Russia e Ucraina – ha raccontato –, abbiamo perso il mercato russo, sul quale avevamo investito molto. Negli ultimi quattro anni, tuttavia, ci siamo resi conto delle opportunità che poteva offrire il mercato degli Emirati Arabi, sul quale abbiamo voluto credere e investire. Oggi posso dire di aver preso la strada giusta».

Il traguardo raggiunto è frutto anche del lavoro dei collaboratori dell’azienda, sui quali la proprietà crede e investe molto, soprattutto dal punto di vista della formazione e sicurezza, organizzando corsi di formazione specifici a seconda del ruolo.

«Ci troviamo anche noi a fare i conti con il problema della carenza di personale specializzato – prosegue Giacomini –. Devo dire, però, che è un problema che ci tocca relativamente, considerando che noi puntiamo molto sui giovani e sulla formazione in azienda».

La svolta che ha permesso all’azienda di crescere sono stati i continui investimenti in ambito tecnologico, di cui si occupa prevalentemente il figlio Riccardo, nel ruolo di direttore tecnico. «Abbiamo avviato varie collaborazioni nell’ambito dell’Intelligenza artificiale - rileva -. In particolare stiamo realizzando un progetto pilota che ci consentirà di automatizzare gran parte dei nostri sistemi produttivi. In questo modo i nostri collaboratori potranno concentrarsi in tutte le attività a più ampio valore aggiunto». Come racconta Riccardo, lo sguardo della Tecnoinox è rivolto anche alle opportunità legate all’Industria 5.0. Tra i progetti futuri, l’ampliamento della superficie produttiva dell’azienda.

Innovazione ma anche sostenibilità. Come sottolinea Mario Giacomini tutti i prodotti dell’azienda vengono realizzati con materiale ricilato, oltre al fatto che gli stabilimenti vengono spesso alimentati grazie ai pannelli fotovoltaici. «Grazie a Industria 5.0 - conclude - potremmo investire su sistemi a bassissimo impatto ambientale. Tengo a sottolineare che, già oggi, siamo dotati delle certificazione legate all’ambiente e anche alla sicurezza».

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