E-commerce e logistica, Benetton Group lancia la fase due per il rilancio

L’azienda ha incontrato ieri i sindacati per descrivere il piano per rilanciare la competitività. Avviate le prime interlocuzioni con Poste per il futuro utilizzo del polo di Castrette di Villorba

Giorgio Barbieri
L'interno di un negozio Benetton
L'interno di un negozio Benetton

Con la chiusura della lunga e complessa fase di ristrutturazione, segnata da interventi strutturali come la razionalizzazione della rete retail, l’ottimizzazione delle risorse interne e la riduzione dei costi generali, Benetton Group è ora pronta ad avviare la fase due del suo rilancio i cui contorni sono stati oggetto di un incontro, a Castrette di Villorba, tra l’azienda e le rappresentanze sindacali, durante il quale sono state tracciate le direttrici strategiche del nuovo corso.

La ristrutturazione avviata dall’amministratore delegato Claudio Sforza ha comportato, tra gli altri interventi, la chiusura dei negozi non profittevoli, una maggiore focalizzazione dell’approvvigionamento sul prodotto commercializzato e una riorganizzazione dell’headquarter.

Operazioni che hanno gettato le basi per una fase di rilancio che ora punta a rafforzare la competitività del gruppo sia in Italia sia all’estero. Tra gli obiettivi principali ci sono l’accelerazione dei tempi di produzione delle collezioni (da 12 a 6 mesi), la valorizzazione della rete di vendita, il completamento del passaggio dal modello wholesale a un modello misto wholesale/retail e, soprattutto, il potenziamento dell’e-commerce e del comparto logistico.

E per raggiungere questi obbiettivi Benetton Group procederà con una modifica della governance aziendale e con la realizzazione di partnership dedicate che possano consentire maggiore efficacia e maggiore velocità rispetto al percorso “stand alone” fin qui mantenuto. E in questo senso sono già state avviate le prime interlocuzioni con Poste per quanto riguarda l’utilizzo del polo logistico di Castrette.

In questo senso è stato annunciato che dal mese di settembre prenderà avvio un processo di riorganizzazione operativa, che prevede la creazione di nuove branch aziendali, anche in forma di entità giuridiche autonome. Due di queste saranno interamente dedicate a due pilastri del rilancio: la logistica e l’e-commerce. Una scelta strategica pensata per velocizzare i processi, aumentare la capacità competitiva e rispondere con maggiore efficacia alla domanda di mercato.

L’obiettivo è colmare rapidamente il gap rispetto ai benchmark di settore sul fronte delle vendite online: oggi l’e-commerce rappresenta circa il 13% del fatturato del gruppo, ma Benetton punta a raggiungere una quota compresa tra il 20% e il 25% nei prossimi anni. Un traguardo ambizioso che verrà perseguito attraverso un programma dedicato di investimenti, partnership strategiche e innovazioni tecnologiche.

È stato assicurato che la creazione delle nuove entità aziendali non comporterà alcuna riduzione di organico: al contrario, secondo l’azienda la riorganizzazione è pensata per valorizzare il capitale umano interno e renderlo protagonista della fase di crescita. Un altro tassello importante del Piano riguarda il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto a dicembre 2023.

Benetton Group ha confermato la propria disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con i sindacali al termine della pausa estiva. «È stato un incontro importante», spiega Rudy Roffarè, dirigente Femca Cisl, «veniamo da un anno abbondante di sforzi condivisi per la riorganizzazione. Sono positive le volontà manifestate dall’azienda di voler raggiungere più rapidamente i mercati e l’apertura al rinnovo del contratto integrativo».

Con queste linee guida Benetton Group mira quindi a costruire un nuovo modello industriale e commerciale: più agile, integrato e competitivo. Forte anche dei numeri in miglioramento dato che a fine 2024 le perdite si sono più che dimezzate rispetto all’anno precedente: da 235 a poco meno di 100 milioni di euro, con un miglioramento del 57,5%. La posizione finanziaria netta è migliorata di circa 50 milioni, da 460 a 411 milioni. Hanno tenuto anche i ricavi, nonostante un contesto sfavorevole: il fatturato si è attestato a 916,9 milioni, in lieve calo rispetto al miliardo del 2023.

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