Taglio del legno, è di Pinosa il più grande impianto in Uk
Collaudato nei giorni scorsi potrà lavorare tronchi fino a 7 metri di lunghezza. L’azienda conta 5 milioni di ricavi e 30 dipendenti. L’ad: «Cerchiamo personale»

Sarà il più grande impianto di lavorazione automatica di tronchi – fino a 7 metri di lunghezza e 80 centimetri di diametro – del Regno Unito: l’ultima “creatura” del Gruppo Pinosa, consolidata realtà industriale che rappresenta un punto di riferimento internazionale nel settore delle tecnologie per l’energia ottenuta dallo sfruttamento della biomassa legnosa vergine, è stata collaudata nei giorni scorsi nello stabilimento di Tarcento, alla presenza dei committenti.
«Il sistema – spiega il Ceo Mauro Pinosa – permette di lavorare qualsiasi essenza legnosa, trasformandola in pezzature (programmate al computer in lunghezza e sezione) per legna da ardere, produzione di carbone vegetale e impianti di cogenerazione mediante gassificazione del legno. Dopo aver installato, nel 2020, un maxi-impianto nell’Herefordshire, la Pinosa ha superato se stessa acquisendo una commessa da oltre 500.000 euro per uno in Scozia, nel South Lanarkshire.
Sotto la supervisione di due operatori, il meccanismo garantisce la produzione di oltre 400 quintali all’ora di prodotto finito, con consumi energetici inferiori al 25% rispetto a quelli di un cippatore che lavora gli stessi diametri. La nostra mission – puntualizza – è unire alle migliori tecnologie presenti sul mercato una moderna, flessibile e attrezzata capacità progettuale e costruttiva e un’approfondita conoscenza del settore, per fornire ai nostri clienti le soluzioni migliori in relazione alle loro esigenze».
Fondata da Pinosa nel 1979 a Villanova delle Grotte, in Alta Val Torre, l’azienda ha oggi sede nella zona industriale di Tarcento. Ricerca e innovazione rappresentano da sempre il motore del Gruppo, che ha ottenuto e continua a riscuotere successi in ogni parte del globo, documentati pure da tanti riconoscimenti e premi, su scala internazionale.
«Numerose – spiega il Ceo – le riviste specializzate e i quotidiani, italiani ed esteri, che hanno dedicato articoli ai nostri macchinari e alle tecnologie sviluppate nel tempo. Gli impianti che realizziamo (tutti, rigorosamente, di colore blu e giallo, a richiamare la bandiera friulana) sono installati, oltre che in Italia, naturalmente, nei Paesi dell’Unione Europea, in Inghilterra, Svizzera, Serbia, Bosnia, Montenegro, Bielorussia, Russia, Ucraina, Turchia, Israele, USA, Canada, Brasile, Uruguay, Cile, Perù, Venezuela, Corea del sud, Cina, Malesia, Giappone, Australia e Nuova Caledonia; abbiamo inoltre contatti con Sud Africa, Argentina e Nuova Zelanda».
Il fatturato del 2024 sfiora i 5 milioni di euro (l’80% legato alle commesse estere); 30 i dipendenti del Gruppo, e non sono ormai sufficienti. «Abbiamo parecchio lavoro, ma come tutte le altre aziende del settore metalmeccanico – sottolinea Pinosa – non troviamo personale specializzato. Da mesi stiamo cercando progettisti meccanici Solidworks e programmatori di Plc. Le scuole professionali non esistono quasi più. Realtà formative che l’Europa ci invidiava stanno diventando un ricordo. Perché non incentivare i giovani a frequentarle, con adeguate borse di studio?
Girando il mondo ho avuto modo di collaborare con donne diplomate o laureate in materie tecniche (progettisti meccanici, elettrici, elettronici, softwaristi in automazione industriale) che svolgono questi impieghi in modo eccellente, a volte meglio degli uomini. Perché dunque non spingere le ragazze – sempre attraverso lo strumento delle borse di studio – verso queste professionalità – conclude –, che ingiustamente vengono ancora considerate prettamente maschili?».
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