Swi Group in Aquanexa come polo specializzato in impianti per le acque

L’azienda veneziana attiva nella gestione del rischio idrico per porti, aeroporti e strade è stata assorbita dalla società fondata e controllata da Algebris Green Transition Fund 

Federico Piazza

 

Swi Group, azienda veneziana specializzata nella gestione del rischio idrico e ambientale per porti, aeroporti e infrastrutture stradali entra in Aquanexa, società di Algebris Green Transition Fund. E allunga la lista di porti dotati dei suoi sistemi di trattamento delle acque di dilavamento.

L’ultima opera conclusa in ordine di tempo riguarda il porto di Fiume. «La realizzazione degli impianti per il trattamento delle acque meteoriche e dei reflui industriali del nuovo terminal container Rijeka Gateway del gruppo Maersk rappresenta per noi un traguardo di grande valore tecnico e umano», dichiara soddisfatto Stefano Biondi, fondatore nel 2002 di SWI - Storm Water Italia, per il quale questo progetto ha anche un valore speciale a titolo personale, visto che la sua famiglia è originaria di Fiume. «Dalla costruzione del nostro primo impianto al Terminal Crociere di Venezia, oltre venticinque anni fa, siamo oggi presenti in più di venti porti italiani, con soluzioni personalizzate e sostenibili che coniugano tecnologia, efficienza e tutela dell’ambiente. Con Rijeka Gateway ci apriamo al mercato internazionale, forti di un’esperienza che vogliamo mettere al servizio degli scali marittimi europei».

Swi progetta e realizza impianti di trattamento delle acque, sistemi per la protezione ambientale da sversamenti liquidi potenzialmente inquinanti, sistemi di drenaggio urbano avanzato, vasche di laminazione, servizi di modellazione idraulica e predittiva per la pianificazione urbana, tecnologie digitali e sensori multiparametrici per il monitoraggio e la gestione da remoto. E conta diversi brevetti e collaborazioni con università e centri di ricerca.

Per capire la valenza ambientale di queste soluzioni, occorre capire che spesso di tratta di aree impregnate di agenti inquinanti, soprattutto metalli pesanti, rilasciati dai mezzi di trasporto. Inoltre, per il tipo di attività che vi si svolge e di traffico che le percorre, molte di queste infrastrutture possono essere interessate da sversamenti accidentali o dolosi di liquidi non idonei, che vanno immediatamente bloccati, trattati opportunamente ed eventualmente gestiti come rifiuti, al fine di evitare contaminazioni ambientali che possono comportare impatti cronici o acuti sui corpi idrici riceventi. Cioè su mari, laghi, corsi d’acqua naturali e artificiali, falde sotterranee.

Tra i porti italiani in cui sono presenti i sistemi di Swi ci sono Venezia, Marghera, Trieste, Ravenna, Genova, Napoli, Bari e Taranto. «Il nuovo impianto di Fiume – spiega Biondi – utilizza la nostra tecnologia Hydroshark per il trattamento delle acque di dilavamento e un innovativo sistema a membrane per il riciclo delle acque di lavaggio, permettendo il loro riutilizzo come acque industriali».

Ma l’azienda veneziana ha realizzato opere anche per importanti infrastrutture di trasporto stradale e aereo, tra cui la Superstrada Pedemontana Veneta, il Passante di Mestre e l’Aeroporto di Venezia.

Quest’autunno Swi è stata acquisita da Aquanexa, dove opera all’interno della Business Unit “Network Engineering” con focus sulle soluzioni dedicate alla gestione degli eventi meteorici estremi per le infrastrutture e per la resilienza urbana delle cosiddette “città spugna”.

Lanciata due anni fa dal fondo di private equity di Algebris Investments dedicato ai settori legati alla transizione green, Aquanexa raggruppa oggi 11 aziende italiane attive in diversi segmenti delle tecnologie e dei servizi per il ciclo idrico integrato: progettazione delle reti, gestione dati, governance predittiva dei sistemi, realizzazione di impianti. Il gruppo prevede oltre 120 milioni di euro di ricavi e 20 milioni di Ebitda nel 2025.

«Con Aquanexa è nato un campione nazionale nel mondo dei servizi avanzati per il ciclo idrico industriale e delle infrastrutture», commenta Luca Valerio Camerano, managing director di Algebris Investments e responsabile dell’area transizione energetica e ambientale. «Mettiamo assieme in un unico soggetto integrato una filiera di competenze, tecnologie e presenze nel mercato nell’ambito dei servizi per il ciclo idrico integrato che fino a pochissimi anni fa era frammentato e sotto dimensionato». 

 

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