Procaffè riposiziona il marchio, «Bristot, espresso per giovani»
Il Gruppo vuole abbassare l’età dei clienti. Il cfo Battistella «Il 60% dei ricavi all’estero crescita in Austria, Germania Grecia, Usa e Romania»

La storia centenaria della bellunese Bistrot incrocia due volte l’Austria. Domenico Bristot, fondatore dell’omonimo marchio, dopo un’esperienza a Vienna, nel 1919 decide di portare un angolo della capitale austriaca tra le Dolomiti. Circa un secolo dopo Bistrot e il gruppo Procaffé sono entrati a far parte di Wedl & Hofmann, holding attiva a livello mondiale nel food and beverage con base ad Innsbruck.
Oggi Procaffè è una società leader in Italia e in ambito internazionale per il mercato del caffè espresso. La società con sede a Belluno è cresciuta sensibilmente negli anni ’80. Accanto al marchio Bristot, Procaffé ha aggiunto altri marchi storici di prestigio, tutti radicati nel territorio con la loro presenza commerciale: Deorsola (Torino), fondata nel 1920, Breda (Padova), fondata nel 1921, Testa Rossa, le cui caffetterie si stanno diffondendo in diversi mercati europei ed internazionali. Nel 2002 è passata al gruppo austriaco, che ha dato nuovo sviluppo alle attività in Italia e all’estero.
Il fatturato della società nel pre-Covid era di 36 milioni (2019), poi è scesa a causa della pandemia a 24 milioni (2020). Nel 2021 la risalita a 29 milioni e il ritorno all’utile post-covid. Le stime del 2022 parlano di un fatturato in linea con il 2019, con l’aggregato che sale a 40 milioni.
«Nel 2022 tutto il settore caffè ha registrato difficoltà per gli alti costi delle materie prime, delle logistica, cui ha contribuito anche il rafforzamento del dollaro - spiega Boris Battistella, cfo di Procaffè -. Come gruppo abbiamo la massima libertà di azione, l’indipendenza è alta: questo è un grande motivo di orgoglio e responsabilità per noi. Le nostre materie prime arrivano dal Brasile per la qualità arabica e dal Vietnam per la robusta: garantiamo un accurato controllo su tutta la filiera, dalla produzione e durante tutto il viaggio di arrivo nel Bellunese».
Ultimamente è stato acquisito un fabbricato limitrofo alla sede per far fronte alla crescita aziendale, con Belluno come fulcro della manifattura. In sede è attiva l’academy con la collaborazione degli istituti alberghieri della zona. La società è impegnata nell’attività di riposizionamento del brand, che interessa prodotto, comunicazione e packaging, puntando sui millennials, abbassando così l’età dei consumatori.
I dipendenti del gruppo Procaffè sono attualmente 150, in continua sviluppo a seguito del rafforzamento interno e l’apertura di nuove filiali (negli ultimi 12 mesi sono state assunte 25 persone). Sono previsti piani di rafforzamento futuri nella produzione e commerciale. «Il nostro gruppo ha una grande vocazione internazionale - aggiunge Battistella - il 60% del nostro fatturato arriva dall’export. I mercati in forte crescita sono Austria, Germania (da maggio 2022 abbiamo una sede commerciale diretta), Grecia, Usa (con piani di espansione in programma). In Romania il brand registra un grande successo».
Durante il periodo del Covid e anche successivamente il gruppo bellunese ha supportato le famiglie dei lavoratori con la possibilità dello smart working, la fornitura di buoni spesa e buoni carburante. E poi aiuti ad enti pubblici, associazioni e onlus locali. —
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