Picosats, una radio satellitare per le missioni nello spazio

L’assemblaggio completo, con l’integrazione del sistema radio all’interno del mini-satellite, è previsto per inizio ottobre con l’obiettivo di avviare il primo test in orbita entro fine anno. E di sbarcare al più presto sul mercato con un prodotto fortemente innovativo: una radio satellitare miniaturizzata 5G che consentirà una maggior velocità di trasmissione di video e immagini, con costi decisamente inferiori rispetto alle attuali alternative in commercio.
È un calendario serrato quello di Picosats, la startup triestina specializzata nella realizzazione di sistemi di telecomunicazione all’avanguardia per il mercato dei mini-satelliti, sempre più utilizzati in ambito aerospaziale.
Nata come spin-off dell’università di Triste nel 2014 e guidata dall’astrofisica e imprenditrice Anna Gregorio, docente al dipartimento di Fisica dell’ateneo triestino, Picosats è una tra le micro-imprese più promettenti nel campo della tecnologia spaziale.
Gli investitori ci credono, tanto che lo scorso luglio la startup ha chiuso un bridge round di investimento da un milione di euro con i finanziatori di lungo corso (Lifft, holding di venture capital guidata dallo scienziato-imprenditore Stefano Buono, Progress Tech Transfer e Galaxia, il Polo nazionale di trasferimento tecnologico per l'aerospazio di Cdp Venture Capital).
E grazie a questi fondi, che arrivano puntuali ogni anno (l’ultimo round da 2,13 milioni di euro era stato chiuso nel luglio 2023), Picosats potrà finalizzare la realizzazione del modem per questo primo prototipo di radio satellitare miniaturizzata 5G, alla quale sta lavorando da almeno due anni insieme all’Esa, all’Agenzia spaziale italiana, a Tim, alla torinese Tyvack e alla romana Rame.
«Era una milestone che ci eravamo prefissi di raggiungere già nei mesi precedenti, ma poi abbiamo deciso di operare un sistema molto più complesso e più performante, che richiede fondi più consistenti» racconta Gregorio «quest’ultimo round di finanziamenti però non ci servirà soltanto per raggiungere quest’obiettivo tecnico, ma anche per finalizzarne uno sul fronte gestionale. Il nuovo modem infatti darà una marcia in più ai nostri prodotti, migliorandone le caratteristiche: perciò intendiamo preparare l’ingresso del nostro prodotto sul mercato.
In Picosats entrerà nei prossimi giorni un nuovo managing director, Cristiano Monti, che si occuperà della redazione del piano commerciale e di sviluppo del business funzionale al raggiungimento di questo obiettivo». Ingegnere elettronico perfezionatosi in telecomunicazioni, con Mba Bocconi, Monti è da sempre impegnato nell’ambito delle telecomunicazioni spaziali, prima in ambito R&S poi nella fornitura di servizi commerciali per una multinazionale.
Nel frattempo il giovane e motivatissimo team di Picosats continua a crescere: oggi è composto da una ventina di persone, di cui dieci dipendenti e una serie di collaboratori, tra dottorandi e ricercatori.
«Da spin off universitaria in breve tempo abbiamo saputo crearci una credibilità in questo settore: avere fondi che investono nella nostra startup fa sì che la crescita aziendale sia molto più veloce», commenta Gregorio.
Picosats continua comunque a collaborare con l’ateneo triestino: sta lavorando, con il dipartimento di Ingegneria, al progetto Rize, che punta alla realizzazione di una struttura meccanica modulare per satelliti, una sorta di meccano che fornisca loro anche l’alimentazione e possa essere costruito tramite la stampa 3D.
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