Omnia Components vira dal domestico all’industriale

L’azienda di San Dorligo della Valle è specializzata in ricambi per il settore degli elettrodomestici. Con la flessione del bianco, la strategia è diversificare su vending, refrigerazione e professionale

Giorgia Pacino
La sede di Omnia Components a San Dorligo della Valle
La sede di Omnia Components a San Dorligo della Valle

Dall’est all’ovest, dal domestico all’industriale. La contrazione della filiera del bianco, i costi più accessibili del prodotto finito e, non ultime, le tensioni scaturite dalla guerra russo-ucraina stanno ridisegnando le strategie di Omnia Components, azienda di San Dorligo della Valle specializzata in ricambi per elettrodomestici, refrigerazione, Ho.Re.Ca e vending.

Proiettata sin dalla nascita sul mercato balcanico, l’azienda fondata 30 anni fa da Roberto Lakoseljac deve il 65% del suo fatturato – 45 milioni nel 2024 – all’elettrodomestico e l’85% alle esportazioni, un tempo concentrate sull’Est Europa. Oggi la parola chiave è diversificazione, sia di settori sia di mercati. «Le apparecchiature e il numero dei marchi gestiti sono superiori a quelli del passato e la complessità è notevolmente aumentata. Il mercato della ricambistica sta soffrendo il costo iniziale del prodotto finito, con la riparazione che diventa sempre più problematica a favore della sostituzione», spiega il direttore generale Antonino Di Luozzo. «Siamo nati come distributori di ricambi del domestico, ma la flessione del settore ci sta spingendo a diversificare su altri segmenti come il settore professionale, il vending e la refrigerazione, dove la riparazione è più conveniente rispetto alla sostituzione del prodotto finito».

La refrigerazione oggi vale un quarto del fatturato, con un altro 10% rappresentato da professionale e vending. L’azienda opera esclusivamente nel b2b, rivolgendosi all’estero ai distributori e in Italia anche a ricambisti e centri assistenza. Da 15 anni è sul mercato anche con un proprio marchio, Skl, alternativa agli accessori delle altre case produttrici con un rapporto qualità-prezzo competitivo. Al momento il brand vale il 15% del business, ma l’obiettivo è quello di incrementarne la quota, aumentando la domanda interna tra i clienti che già si rivolgono a Omnia Components per ricambi e accessori. «Abbiamo già 50 Skl point in Italia e 10 all’estero, ma puntiamo a incrementarli», assicura Di Luozzo. Il modello aziendale si fonda su una strategia “one stop shop solution”: il cliente, che entra in contatto con l’azienda per acquistare un ricambio domestico, trova un range di prodotti che variano su tutti i settori, dal vending alla refrigerazione.

Nel 2025 l’azienda ha tagliato il traguardo dei 100 dipendenti, con 24 nazionalità diverse. «È un ambiente multiculturale stimolante, che rappresenta un fattore di attrazione a Trieste per quanti vogliono venire a lavorare nella nostra ditta», sottolinea il direttore generale. Vista la posizione, lo sguardo verso Est rimane, ma oggi Omnia Components – stabilmente tra le prime tre o quattro aziende europee nella ricambistica dell’elettrodomestico – è sempre più orientata ad ampliare i mercati: oltre all’Europa, sta testando anche Australia, Nord Africa, Sud Africa e Far East. Gli Stati Uniti non sono nel mirino, considerate le grandi differenze a livello tecnico tra i prodotti commercializzati sulle due sponde dell’Atlantico. «Vogliamo ampliare la nostra presenza in Germania, Francia, Spagna e Inghilterra. Siamo un’azienda principalmente orientata all’export – puntualizza Di Luozzo – ma crescere anche in Italia non ci dispiacerebbe».

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