Nel welfare della Lino Sonego ristorante, palestra e padel
L’azienda che produce le poltrone per le sale cinematografiche, gli stadi e il gaming. Il ceo Fabio Sonego: «Il benessere dei nostri collaboratori è una delle chiavi del successo»

Un piccolo cinema di provincia dotato di poltrone relax di ultima generazione, prodotte nella stessa azienda scelta da Renzo Piano per la sala degli Oscar del Ted Mann theater di Los Angeles. Uno chef dal respiro internazionale per il ristorante interno della sede principale, dove tre generazioni si sono passate di mano in mano la passione per il bello e funzionale: nelle scarpe prima, nei mobili poi, infine nelle sedute per cinema, sport e, dopo la pandemia, gaming. Succede a Pianzano, a pochi chilometri dal confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Da questa frazione in provincia di Treviso partono ogni anno 70 mila poltrone destinate a cinema, teatri e stadi di tutto il mondo o, nel caso del gaming, alle case di calciatori e uomini di spettacolo. Una fama che porta alla Lino Sonego molte candidature under 30. «Il nostro brand, soprattutto tra chi ama lo sport, è conosciuto dai giovani. E io sono portato a lavorare con loro: mi danno stimoli – spiega Fabio Sonego, ceo dell’azienda che porta il nome del padre Lino e che nasce dall’idea imprenditoriale del nonno Andrea –. Ecco perché ho voluto un vero e proprio ristorante, ecco perché realizzeremo una palestra e campi di padel. Ovviamente usando le nostre poltrone per le tribune».

Che nel dna di Sonego ci sia un mix di avventura e innovazione, lo si intuisce già quando da giovane scelse di concentrarsi, tra le diverse attività di famiglia, sulle poltroncine per cinema. Un’attività che il nonno e il padre hanno iniziato nel 1952 e che oggi ha portato la Lino Sonego ad essere tra le poche al mondo a lavorare nel settore. «Siamo una dozzina nel mondo, 4 o 5 in Europa - spiega l’amministratore delegato - . All’epoca scelsi di occuparmi di questo, e non del mobilificio, proprio perché eravamo in pochi ad operare in questo settore». E ancora meno erano quelli che pensavano possibile utilizzare poltrone di prestigio negli stadi di calcio. «Feci San Siro – ricorda Sonego – e da lì è esploso un mondo». Qualche nome, tra gli altri: Juventus Stadium, Zenit arena a San Pietroburgo, l’Olimpico di Roma, senza dimenticare le sedute per i sette stadi del Qatar per il campionato del mondo di calcio del 2022.

Ed ancora, le poltrone per cinema, sale conferenze, auditorium e teatri. Chi si è seduto al Palazzo del Cinema di Venezia, si è seduto su una poltrona Lino Sonego. E lo stesso fa chi frequenta il Ted Mann theater di Los Angeles o chi ha staccato il biglietto per un multisala a Treviso, in Europa, nel modo. Ma non serve andare lontano: Sonego, fortemente legato al suo territorio, sta lavorando al multisala Verdi, di Vittorio Veneto, un piccolo cinema ora dotato di poltrone in pelle, numerazione ricamata, sistema di apertura e chiusura dello schienale elettronico. Il lusso a due passi da casa.
Una cura del dettaglio che si traduce anche nella scelta di uno chef per la cucina interna dello stabilimento di Pianzano che, insieme a quelli di Cordignano (logistico) e Sacile (assemblaggio poltrone elettroniche) ospita i 52 dipendenti dell’azienda, con un indotto di circa 180 persone. Sonego ha scelto per il suo ristorante uno chef che rispecchia la vocazione internazionale dell’azienda – il mercato italiano copre il 5 per cento del volume d’affari, con un fatturato che si aggira sui 25 milioni di euro «e una crescita del 15-20 per cento annuo» spiega Sonego – e l’attaccamento al territorio: Andrea Morassi, cresciuto nelle cucine di New York e Sidney, dopo il Pedrocchino di Sacile ha abbracciato il sogno di Sonego di creare un ambiente a misura di dipendente. «Tanti vanno in palestra e praticano sport. Potranno farlo in azienda: voglio dare ai ragazzi servizi che gli altri non danno».
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