Nautica, fatturato record: raggiunti gli 8,6 miliardi

I dati di Confindustria nautica e Fondazione Edison in vista del Salone di Genova, che apre oggi. Soffre la piccola nautica, che registra un meno 10%. Vola l’export: nel 2024 supera i 4,3 miliardi. Un superyacht su due è made in Italy. Poi Turchia, Regno Unito e Paesi Bassi

Giorgia Pacino
Trieste 23.01.2017 - Duino Aurisina: ormeggi della società nautica Laguna al Villaggio del Pescatore.
Trieste 23.01.2017 - Duino Aurisina: ormeggi della società nautica Laguna al Villaggio del Pescatore.

 

Procede a vele spiegate l’industria italiana della nautica da diporto. Nel 2024 il fatturato del comparto, che include la cantieristica nautica e la produzione di accessori e motori marini, ha registrato un nuovo massimo storico, toccando gli 8,6 miliardi di euro, in crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente. La nostra cantieristica si conferma prima al mondo, con un superyacht su due prodotto in Italia e il 78% della produzione complessiva destinato all’export. Soffre però la piccola nautica: nel 2024 il fatturato è sceso del 10%.

Sono i numeri del settore elaborati dall’ufficio studi di Confindustria nautica e Fondazione Edison in vista dell’apertura oggi del Salone nautico di Genova, in programma fino al 23 settembre. Un appuntamento a cui sono attese più di mille barche esposte, oltre 400 espositori del tech trade, 123 novità e 96 première assolute. Saranno 45 gli espositori provenienti dall’estero, dove il made in Italy continua a farla da padrone: nel 2024 il 70,3% del fatturato dell’industria nautica italiana è stato realizzato sui mercati esteri, per un totale di 6,05 miliardi, contro i 2,55 miliardi del mercato domestico. I dati dell’export confermano la crescente internazionalizzazione del settore: il 78,1% della produzione nazionale è stata collocata fuori dai confini nazionali, per un ammontare pari a 5,90 miliardi di euro, in crescita del 5,9%.

Il maggiore contributo arriva dalla costruzione di nuove unità, che da sole valgono il 72% del fatturato, pari a 5,4 miliardi. Seguono accessori e componenti (1,54 miliardi di euro, 20,4%), attività di refit, riparazione e rimessaggio (505 milioni, 6,7%) e motori (68,5 milioni, 0,9%). Il settore conta complessivamente 31.480 addetti, in aumento del 2,6% rispetto al 2023. «I dati di consuntivo 2024 della nautica da diporto sono positivi. La crescita è stata trainata dall’alto di gamma e dal segmento dei superyacht, che si confermano leader globali», ha sottolineato Piero Formenti, presidente di Confindustria nautica.

Sui 572 superyacht attualmente in costruzione in tutto il mondo, la metà è prodotta in Italia. Seguono la Turchia con 146 yacht, il Regno Unito con 81 e Paesi Bassi con 69. Cresce l'export anche per le imbarcazioni da diporto e sportive: dall’inizio degli anni Duemila le esportazioni del settore sono cresciute del 405,8% raggiungendo i 4,3 miliardi nel 2024.

Dopo il lungo ciclo post-pandemico che ha visto il raddoppio del fatturato in quattro anni, le analisi confermano la forte differenziazione tra la fascia alta e la piccola industria nautica. «Le difficoltà di questo segmento derivano da una combinazione di fattori, fra cui l’interferenza in alcuni mercati di elevati stock di unità da diporto, le crescenti tensioni geopolitiche, il calo della consumer confidence, unitamente a un regime normativo nazionale ancora troppo burocratizzato», ha spiegato Formenti.

Il sentiment dei principali operatori italiani, raccolto dall’analisi, segnala un potenziale rallentamento del comparto a livello globale anche nel 2025. A pesare sono le incertezze sui dazi americani e i timori per le crisi internazionali, ma anche il rallentamento dell’economia tedesca e le incertezze della situazione in Francia. Gli armatori, arrivati nel capoluogo ligure per intercettare nuove richieste e tendenze del mercato, si attendono però una ripresa già nel biennio 2026/2027.

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