Morato Pane, la leadership si misura anche nella sostenibilità
Il gruppo vicentino, secondo produttore italiano di pane confezionato con un fatturato di 250 milioni di euro, pubblica il primo bilancio di sostenibilità. Capisaldi: salute e benessere, parità di genere, riduzione delle disuguaglianze, misurazione della Carbon footprint

VICENZA. Salute e benessere, parità di genere, consumo e produzioni responsabili, riduzione delle disuguaglianze.
Sono alcuni degli elementi di sostenibilità del gruppo vicentino Morato Pane contenuti nel primo bilancio di sostenibilità, relativo al 2020. Azioni concrete per condurre investimenti in maniera sostenibile, da un punto di vista ambientale, nel rispetto delle comunità locali e nazionali, e sostenere iniziative di valore culturale e sociale.
«E' il primo bilancio di sostenibilità che facciamo, lo abbiamo fatto spinti da due esigenze: primo perché come gruppo portiamo avanti numerosi progetti di sostenibilità, come ad esempio quello con l'Università di Padova – spiega Marco Cersosimo, cfo di Morato Pane –. Secondo perché siamo spinti dalla voglia di innovare nel mondo della sostenibilità. Questo è stato il primo passo, da quest'anno lo estenderemo anche alle altre società principali del gruppo».

Tra i progetti di sostenibilità, l’iniziativa con l’Università di Padova per la riduzione della Carbon Footprint dei processi e prodotti. Per lo svolgimento del percorso è stata attivata una collaborazione con Spinlife, spinoff dell’ateneo patavino.
Dopo la misurazione degli impatti ambientali, vengono sviluppati progetti per la loro riduzione (risparmio energetico, selezione di fornitori) e si prosegue con progetti di compensazione ambientale, in particolare delle emissioni di gas ad effetto serra.

Morato Pane rappresenta inoltre una delle prime aziende italiane, nel settore della panificazione industriale, che attua un approccio certificato e trasparente.
«Il progetto del bilancio di sostenibilità è ampio, condiviso dalla proprietà e ha coinvolto tutte le aree aziendali – aggiunge Cersosimo –. Abbiamo così evidenziato le nostre pratiche di sostenibilità, che spesso non venivano valorizzate all'esterno».

Una storia lunga mezzo secolo, quella della Morato Pane. Nel 1970 Luigi Morato, oggi presidente, fondò a Vicenza un’impresa artigianale che, negli anni, ha esteso la propria produzione e distribuzione a livello nazionale e internazionale.
Oggi Morato Pane spa è una società a capo di un gruppo di aziende leader nel mercato della produzione e distribuzione dei sostitutivi del pane.
Il capitale sociale della società è così diviso: Aliante Equity 3 (68,63%), Luigi Morato (14,93%), Berfin srl (13,46%) e Luca Morato (2,99%).
Nei suoi 12 stabilimenti dislocati tra Italia e Spagna, il gruppo produce pani a fette (sandwich, cassetta, tramezzini), bruschette, panini dolci e salati e piadine. Inoltre produce sostituti del pane croccanti, tra cui grissini e crostini.
Ha un fatturato consolidato di circa 250 milioni di euro in crescita sul 2019, di cui il 35% sviluppato all’estero in 50 Paesi.

Gli anni 2018-2020 si sono caratterizzati per una serie di importanti acquisizioni in Italia e cambiamenti che portano Morato Pane ad evolvere in vero e proprio gruppo, ricoprendo un ruolo sempre più rilevante nel mercato dei pani industriali.
E’ quindi la volta dell’acquisizione di GranBon, azienda del veronese specializzata nella produzione di snack croccanti salati e di Artigianpiada, azienda in provincia di Ravenna specializzata nella produzione di piadine.
A giugno 2020, Morato Group consolida la propria posizione attraverso l’acquisizione di due importanti realtà (Roberto Industria Alimentare e una parte del comparto bakery salato di Cerealto-Siro in Spagna), che la porteranno a confermarsi seconda azienda italiana nel mercato della panificazione confezionata e a diventare il secondo produttore in Spagna.

Nell’ottobre 2020 inoltre Morato acquisisce Pandea, specializzato nella produzione e commercializzazione di prodotti da forno con e senza glutine. Il mese scorso ha rilevato da Cerealto-Siro un plant produttivo nel nord della Spagna a Briviesca e la veneziana Ro.Mar.
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