Modine, sul caldo la spuntano i lavoratori: orario di lavoro ridotto e raffrescatori in arrivo

Dopo gli scioperi ripetuti dei giorni scorsi, i vertici aziendali hanno infatti accolto la richiesta del sindacato di ridurre l’orario del turno pomeridiano, utilizzando i permessi annui retribuiti, e hanno anche acquistato dei raffrescatori per abbassare la temperatura all’interno della fabbrica

POCENIA. La protesta dei 600 lavoratori di Modine per il caldo eccessivo all’interno dello stabilimento di Pocenia, che li ha portati nei giorni scorsi a incrociare ripetutamente le braccia, ha prodotto un primo risultato.

I vertici aziendali hanno infatti accolto la richiesta del sindacato di ridurre l’orario del turno pomeridiano, utilizzando i permessi annui retribuiti, e hanno anche acquistato dei raffrescatori per abbassare la temperatura all’interno della fabbrica, che nei giorni scorsi aveva fatto schizzare la colonnina di mercurio oltre i 40 gradi.

A farlo sapere è Fabiano Venuti (Fim Cisl) che assieme a Maurizio Marcon (Fiom Cgil) ha sostenuto i lavoratori nel rivendicare una soluzione urgente al problema del caldo eccessivo in azienda. Una richiesta sostenuta con diverse ore di sciopero, prima a Pocenia, poi ad Amaro (dove l’azienda dà lavoro a ulteriori 300 persone) con tanto di presidi davanti ai sue siti produttivi che avevano fatto nei giorni scorsi un certo clamore considerata la natura dell’attività di Modine, player internazionale proprio nell’ambito della gestione termica.

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La redazione

«Modine ha accolto la nostra richiesta di rimodulazione degli orari che è già entrata in vigore – spiega Venuti –. Il turno giornaliero, che iniziava alle 8 e finiva alle 17, con un’ora di pausa pranzo, è stato anticipato dalle 6 alle 14 compresa la pausa. Il turno pomeridiano è stato invece ridotto di due ore (inizia alle 14 e termina alle 20 anziché alle 22), tempo che l’azienda coprirà utilizzando i permessi retribuiti (120 ore l’anno per lavoratore di cui 40 a disposizione dell’impresa)».

Alla revisione dei turni, si affianca l’installazione di sistemi di raffrescamento nei reparti più caldi.

Ancora Venuti: «Modine ne ha acquistati cinque. Dovrebbero arrivare tra lunedì e martedì della prossima settimana ed essere installati a strettissimo giro. Si tratta – dichiara il sindacalista – di una prima risposta al problema del caldo che contiamo di andare a rendere più completa e organica nell’ambito della contrattazione di secondo livello».

Quest’ultima, tutt’altro che esaurita. Anzi. Lo stato di agitazione per rivendicare il contratto integrativo infatti permane, nonostante qualche timido segnale di disgelo, secondo le parti sociali, si sia visto in questi ultimi giorni.

«Rileviamo da parte dell’azienda la volontà di trovare una soluzione, che però ancora non c’è. Abbiamo proposto la data del 29 agosto per riprendere la trattativa e stiamo aspettando una risposta» fa sapere ancora Venuti ricordando che il confronto con i vertici aziendali si è arenata sul nodo economico.

Lavoratori e sindacato rivendicano 1.500 euro di premio di risultato per obiettivo (dopo anni in cui le maestranze hanno percepito poco o nulla in termini di Pdr), tre giorni di permessi aggiuntivi per assistere i famigliari malati nonché un’indennità di presenza oraria pari a 15 centesimi uniformata tra Pocenia e Amaro.

In ultimo, il lavoro straordinario, che i dipendenti chiedono passi dall’essere comandato ad essere contrattato, con l’impegno a farlo ogni qual volta ce ne sia necessità, previo accordo scritto e a fronte del pagamento di un’indennità aggiuntiva di 4 euro. 

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