Meccano Engineering, sartoria triestina che disegna i mega yacht
sta lavorando alla prima nave-resort della catena Aman

L’ultima firma è di qualche settimana fa, con il Cantiere Mariotti di Genova, per la costruzione del primo ibrido tra una nave extralusso e uno yacht privato: il debutto del marchio Aman at Sea, la linea con cui il noto brand alberghiero affronta la sfida dei mari. Con un’altezza di 600 piedi, l’imbarcazione ospiterà 50 spaziose suite con balcone privato, due eliporti, una spa con giardino giapponese e un ampio beach club e sarà la prima di nuova costruzione alimentata a doppio carburante, utilizzando gasolio marino e metanolo per il funzionamento.
Yacht a Montecarlo
Per Meccano Engineering, società triestina specializzata in progettazione navale, si tratta di una sfida importante, che l’ha vista coinvolta nello sviluppo del progetto precontrattuale e ora la vedrà lavorare all’ingegneria di dettaglio, per consentire al cantiere di iniziare la costruzione all’inizio del 2024. Ma tra gli ultimi progetti innovativi sviluppati da Meccano Engineering, che in questi casi si è occupato anche del design, ci sono anche quello di uno yacht explorer di 65 metri, Orca 65, con propulsione dual-fuel diesel-metanolo, presentato all’ultimo Salone di Montecarlo, e quello per un’imbarcazione elettrica per il Comune di Torino, un battello per la navigazione sul Po dal design ispirato ai leggendari gianduiotti.

Fondata a Trieste
Fondata nel 2000 a Trieste da tre soci provenienti da esperienze nel mondo navale e industriale, l'azienda oggi conta un ufficio a Livorno e una rappresentanza negli Emirati Arabi. «Dopo sette anni da dipendente in una grande azienda navale locale, ho deciso di cambiare vita, avviando prima la libera professione e quindi, visto che le attività crescevano e avevo l’esigenza di avvalermi di collaboratori, aprendo una società con Fulvio Grassi e Marko Stavar, scomparso alcuni anni fa», racconta il presidente e ad Stefano Reggente.
Consorzio a Nord Est
Oggi Meccano Engineering conta 50 progettisti, di cui 40 dipendenti e 10 collaboratori, e fa parte di Nord est engineering, consorzio di 8 società di ingegneria distribuite tra Trieste, Fiumicello, Venezia, Marghera, Croazia e Romania. L’azienda opera su quattro settori di business (navale mercantile, giga yacht, navale militare e offshore), con clienti come Fincantieri, Mariotti, Vard, Cantiere Navale Vittoria Ferretti Group, Benetti Group, Crystal Cruise, Msc.
Nel 2022 i ricavi si sono attestati attorno ai 4 milioni di euro, e, dice il presidente, si confermeranno tali per il 2023, ma le prospettive per i prossimi anni sono di un'ulteriore crescita. «Il nostro approccio è multidisciplinare, perché affrontiamo tutte le specialità della progettazione navale - spiega Reggente -. Perciò per noi lavorano ingegneri e progettisti navali, ma anche un ingegnere civile e un elettrico. E quattro anni fa abbiamo assunto anche un designer, con il quale sviluppiamo design di yacht e imbarcazioni».
Le crociere
Negli ultimi anni in ambito crocieristico sono state molte le attività svolte per conto di Fincantieri sulle loro navi passeggeri, ma è stato anche realizzato il progetto completo di una expedition cruise per Vard. In ambito yacht sono stati affrontati finora quasi un centinaio di progetti diversi, tra cui il refitting di Chopi Chopi, mega yacht di 80 metri costruito a Trieste assieme a Quaiat, Cartubi, Ocean e Zinelli&Perizzi.
Quanto al futuro, per Reggente si punterà sempre più su progetti all’insegna del risparmio energetico e dell’abbattimento dei fattori inquinanti: «Mentre per le piccole imbarcazioni l’elettrico può essere un’ottima soluzione, per le imbarcazioni di maggiori dimensioni e peso il combustibile del futuro è il metanolo, che se prodotto in modo sostenibile è neutro in termini di emissioni di Co2 e, nonostante alcuni limiti, può essere trasportato, immagazzinato e gestito facilmente».
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