Maeg, fatturato record: raggiunti i 111 milioni di euro
L’aziwenda di Vazzola, specializzata nella progettazione e costruzione di manufatti in acciaio sia in ambito viario che civile, ha raggiunto un’importante tappa di sviluppo

La trevigiana Maeg, general contractor con quartier generale a Vazzola, specializzata nella progettazione e costruzione di manufatti in acciaio sia in ambito viario che civile, ha raggiunto un'altra importante tappa di sviluppo. Nel 2023 ha realizzato il maggior fatturato della sua storia con un valore della produzione salito a 111,3 milioni di euro e un incremento di 9,4 milioni rispetto all'esercizio precedente.
Oltre al fatturato, anche gli altri parametri crescono a ruota: l'Ebitda è salito al 7% rispetto al 6,2% precedente, l'utile netto è stato di 623 mila euro, in aumento rispetto ai 274 mila del 2022, e la posizione finanziaria netta è migliorata a 19,2 milioni, rispetto ai 28,4 milioni precedenti. Maeg Costruzioni ha operato con un organico al 31 dicembre 2023 di 233 dipendenti diretti in Italia (più 11 unità sull’anno scorso) e di 125 dipendenti diretti in sette stabili organizzazioni con sede all’estero. “Infatti, il montaggio nei cantieri all’estero viene realizzato da tecnici dipendenti diretti di Maeg”, ha confermato Alfeo Ortolan, fondatore e proprietario con la famiglia della totalità delle quote.
Il fatturato è stato alimentato dalle commesse ricevute, oltre che in Italia, nei diversi paesi esteri quali Francia, Austria, Croazia, Svezia, Romania, Martinica, Slovacchia e Lettonia. Tutti i lavori sono ‘made in Italy’. In questo senso: i diversi componenti sono fabbricati in uno dei cinque stabilimenti tra Veneto e Friuli, vengono assemblati in fabbrica, poi smontati e trasportati nei cantieri di pertinenza per essere installati, riducendo errori, rischi ed eventuali modifiche.
“La commessa che ha maggiormente contribuito al valore della produzione nel 2023 è stata quella del ponte e della passerella del progetto Pleyel a Saint-Denis a Parigi, opere funzionali alle Olimpiadi di luglio-agosto”, ha detto Alfeo Ortolan, “senza tuttavia essere soverchiante. La politica aziendale è orientata infatti ad una molteplicità di lavori nelle diverse dimensioni. La nostra specializzazione è per le opere ardite, pensate dai maggiori architetti, poi progettate nel dettaglio e realizzate e montate direttamente da noi, imprimendo in ogni manufatto il segno del saper fare italiano. Presenti in numerose commesse per opere viarie in Europa del Nord e in Europa balcanica, oltre e sempre più in Italia, siamo inoltre convinti di contribuire alla modernizzazione e all’ampliamento delle reti infrastrutturali, fattori strategici per lo sviluppo dell’economia europea”.
La crescita del fatturato 2023 è sostenuta dal portafoglio ordini che vale oggi 180 milioni di euro, l’equivalente di un anno e nove mesi circa di attività industriale. “Il 2024 si presenta bene”, precisa Alfeo Ortolan, “anche se dovremo porre attenzione all’andamento dei tassi di interesse e al rischio credito. Il 60% del mercato è oggi interno, favorito dal PNRR”.
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