Best Performer, le migliori imprese del Montebellunese scommettono sul futuro
A Caerano di San Marco l’evento organizzato dal gruppo Nord Est Multimedia dedicato alle realtà più dinamiche del territorio. Che guardano avanti, nonostante il momento difficile

In un contesto segnato da dazi, difficoltà nel reperire manodopera e incertezze quotidiane, c’è una chiave che continua ad aprire la strada della crescita: l’innovazione.
Questo il filo rosso tracciato ieri a Villa Benzi di Caerano durante l’evento di premiazione delle cento imprese Best Performer del Montebellunese, organizzato dal gruppo Nord Est Multimedia, che pubblica la Tribuna di Treviso, il sito ilNordEst.it e altri cinque quotidiani.
Sul palco si sono alternati imprenditori che guidano alcune delle imprese più performanti di un’area che comprende i comuni di Montebelluna, Caerano di San Marco, Volpago del Montello, Crocetta del Montello, Trevignano, Istrana e Paese, sulla base della classifica elaborata da ItalyPost, che riunisce un concentrato di imprese capaci di fatturare nel complesso 2,4 miliardi di euro sui 6,2 di tutte le 1.840 società di capitale di un territorio vitale «dove è un grande piacere lavorare», ha sottolineato nel suo saluto iniziale Gianfranco Sasso, presidente della Banca delle Terre Venete, partner dell’evento.
«Le sfide delle imprese» è stato il focus della prima tavola rotonda. Matteo Pestrin, fondatore e legale rappresentante di Pestrin Solution, ha raccontato «la realizzazione del sogno di un gruppo di ingegneri diventato un’azienda che conta 40 dipendenti» e ha un’interessante Ebitda, «grazie alle soluzioni che offriamo in ambito di efficientamento di edifici e costruzione di impianti a energie rinnovabili per sostenere la transizione».
Tra le strategie di Solsider, specializzata nel commercio di prodotti siderurgici, «quella di fare partnership con i clienti, mettendo a disposizione non solo i nostri prodotti, ma anche le nostre attrezzature e i nostri servizi per risolvere i loro problemi», ha detto Jacopo Solimene, quarta generazione alla guida dell’azienda.
Valeria Ortolani, fondatrice dell’agenzia di comunicazione Ocalab ha parlato della leva dell’internal branding per attirare talenti: «Il nostro focus consiste non solo nel rendere distintivi e fare conoscere i marchi aziendali all’esterno, ma anche nell’accrescere l’orgoglio di appartenenza all’interno».
Durante il panel «Continuare a crescere si sono alternati Alberto Serena, ad di Montelvini, quinta generazione della storica azienda vitivinicola alla quinta generazione, Valerio Morosin, socio di Mediatec che ha raccontato il trend positivo del 2025, «grazie agli investimenti in organizzazione produttiva e formazione», Massimo Carrer ad di Co.Mas, che ha parlato del valore aggiunto del «prodotto non di prezzo, ma di processo».
Andrea Guderzo, a.d.Gasparini Industries, specializzata in presse customizzate per la piegatura della lamiera, ha definito l’innovazione «la capacità dell’azienda di far percepire il proprio vantaggio competitivo».
Tra le novità, lo sviluppo di un «algoritmo di intelligenza artificiale: siamo in grado di offrire un sistema di controllo della qualità dell’angolo di piega, per assicurare precisione e costanza senza l’ausilio di accessori esterni. Una soluzione che abbiamo progettato anche per rispondere alla carenza di manodopera».
Michele Petrone ad di Aliplast (Gruppo Hera), «che trasforma la plastica da scarto a risorsa» è intervenuto nel panel «Competere nei mercato nell’era dell’incertezza», dove le prospettive del territorio sono state uno focus.
Eugenio Adamo, direttore generale Banca delle Terre Venete ne ha evidenziata la resilienza: «Abbiamo assistito ad un calo della produzione nel manufatturiero ma le aziende restano solide, sono più flessibili e più capitalizzate del passato. Come banca dobbiamo continuare a fare il nostro mestiere, dando credito alle imprese che continuano ad investire, sulla base dell’analisi professionale dei business plan».
Sul palco anche Luca Businaro, ad di Novation Tech, che conta 1.500 dipendenti, il 60% donne: «Oggi realizziamo tutti i componenti per l’automotive più performante, dalle Ferrari alle Lamborghini, grazie ad innovazioni continue, affiancando i clienti dal design delle supercar in poi». Novation Tech sta crescendo nonostante le incertezze: «Non distribuiamo dividendi ma continuiamo a investire per innovare l’offerta. Così, anche in momenti di crisi, c’è la possibilità di acquisire quote di mercato. Tra le nuove commesse, i sedili in carbonio per il settore aeronautico».
Ha festeggiato pochi giorni fa il 45 esimo anniversario D.B.Group, specializzata in spedizioni internazionali: «Innovazione è trovare nuove vie, tramite acquisizioni e l’apertura di canali strategici, ma anche dal punto di vista informatico», ha detto il presidente Valter De Bortoli: «Stiamo investendo per l’interconnessione dei nostri sistemi informatici in tutti i 62 uffici attivi in 20 Paesi nel mondo, dall’Italia al Messico».
Filippo Polegato, ad di Astoria Wines, ha parlato di innovazione su più fronti: «Abbiamo investito in logistica riducendo i tempi di consegna e stiamo concentrando importanti sforzi nell’ottimizzazione dell’energia. L’elasticità decisionale è alla base del nostro modus operandi per leggere i cambiamenti e anticipare le strategie di reazione».
«Asia, Sud America e spumante zero alcol»

«La sfida è trasformare le difficoltà in opportunità». Parole di Alberto Serena, amministratore delegato di Montelvini, azienda vitivinicola di Venegazzù, nel cuore della Docg Asolo Montello. «In un contesto incerto come quello del 2025, la chiave è investire in innovazione e diversificazione, sia nei prodotti che nei mercati».
La storica cantina realizza ben il 60% del fatturato in Italia: «Tra i fattori che hanno frenato i consumi, il nuovo Codice della Strada. Così abbiamo appena lanciato uno spumante zero alcol, pensato per i giovani, ma anche per la clientela internazionale che sta seguendo questo trend. Abbiamo voluto sviluppare un’alternativa di qualità: dall’idea alla realizzazione ci abbiamo lavorato per oltre un anno e mezzo».
Prosegue Serena: «Non condivido la campagna di demonizzazione contro l’alcol, che non distingue tra consumo moderato e abuso, ma è chiaro che, come azienda, dobbiamo innovare anche in base alle tendenze ed ecco che è nato lo spumante zero alcol, low calory, gluten free, vegano».
Non solo: «In primavera abbiamo presentato un vino a 8,5 gradi, base Prosecco, che si presta alla miscelazione ed è già apprezzato all’estero».
Se l’Italia resta il primo mercato, Montelvini sta accelerando sull’internazionalizzazione. «L’export oggi pesa il 40%, ma stiamo crescendo in Asia e guardiamo con interesse al Sud America, dove l’accordo Mercosur che ha ridotto i dazi apre scenari importanti per il vino italiano».
Tra i fattori che pesano, «anche l’inflazione che sta incidendo sulla capacità di spesa dei consumatori, in particolare dell’horeca, sia nel mercato italiano che in quello europeo. Il nostro investimento resta quello nella qualità, che finora è sempre stata premiata».
«Il mercato rallenta, focus sulle acquisizioni»
«Abbiamo il termometro delle spedizioni e purtroppo il segnale è chiaro: la frenata è arrivata». Valter De Bortoli, presidente di D.B. Group, fotografa così lo stato del commercio internazionale. Specializzata nella logistica, attiva in oltre 20 Paesi, la montebellunese D.B. Group lavora soprattutto a servizio di imprese italiane che esportano all’estero, molte delle quali si rivolgono agli Usa.
«I dazi stanno creando oggettivi problemi, così come il cambio: il gap complessivo per le imprese arriva al 32% e a farne le spese sono i margini» osserva De Bortoli. «Nei primi sei mesi le aziende hanno anticipato le vendite e i numeri erano buoni. Da agosto invece vediamo una discesa: gli effetti veri si vedranno entro fine anno».
Tra i settori colpiti quello vinicolo. «Si stimano perdite per circa 300 milioni di euro per il vino italiano, non per calo delle quantità, ma per la scontistica che le aziende sono costrette a praticare affinché gli importatori possano assorbire non solo i dazi, ma anche le oscillazioni valutarie», spiega il patron di D.B. Group.
«Le difficoltà riguardano anche altri mercati, come la Germania, un tempo pilastro importante dell’export, oggi in regressione, mentre tengono Francia, Spagna e Inghilterra. Sul fronte Mercosur gli accordi sono positivi, ma ci vuole tempo per raccogliere i frutti. E sono mercati che non hanno la stessa possibilità di ingaggio degli Usa».
Il gruppo ha risposto diversificando. «Abbiamo investito acquisendo Fratelli Colò di Livorno e dall’anno prossimo saremo soci di maggioranza di Sea Cargo Logistics con sede in Messico, ma anche in Costa Rica, Panama e Perù. In America Latina stiamo crescendo, mentre dall’Asia registriamo un aumento delle importazioni: i cinesi, colpiti dai dazi di Trump, dirottano prodotti verso l’Europa a prezzi competitivi».
«Macchine intelligenti per muovere i carichi»

«L’ultima innovazione? Le macchine intelligenti che muovono i carichi senza la presenza fisica dell’operatore». Guarda al futuro Massimo Carrer, ad di Co.Mas, azienda a conduzione familiare fondata 42 anni fa dal padre Giacomo e guidata oggi insieme al fratello Simone (presidente).
Con sede a Paese, Co.Mas è specializzata in realizzazione e manutenzione dei sistemi di sollevamento, a servizio dell’industria medio-pesante, dal siderurgico alla grossa carpenteria industriale.
«L’ultima soluzione sviluppata consiste nell’automazione dei processi: proponiamo sistemi di movimentazione e stoccaggio che recepiscono i dati forniti da programmi gestionali dei clienti e operano in autonomia. È una risposta alle esigenze di sicurezza e alle carenze di manodopera» spiega l’ad.
L’azienda è in piena fase di espansione: dagli 8 milioni di fatturato del 2020 ha chiuso il 2024 a 15 milioni. Oggi conta oltre 70 dipendenti, una quindicina dei quali assunti nell’ultimo triennio.
«La nostra forza è l’esperienza, siamo nati come manutentori e tutt’oggi abbiamo un ramo d’azienda dedicato all’assistenza after sales su impianti plurimarca, con cui garantiamo sia le manutenzioni obbligatorie per legge che gli interventi urgenti di riparazione e ripristino nelle aziende. Siamo inoltre l’unica impresa italiana in grado di fornire sia l’impianto di sollevamento che l’accessoristica di sottogancio, in maniera da permettere al cliente finale di avere un unico interlocutore».
Diversi gli investimenti: «A settembre siamo partiti con la rivoluzione degli uffici. La prossima estate inaugureremo una nuova sede direzionale da oltre 1000 metri quadrati così i nostri collaboratori avranno spazi più ampi e moderni».
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