Centralità della difesa e business underwater: Fincantieri vive il suo momento d’oro

Le ragioni dietro la volata in Borsa nell’analisi di Intermonte. «Bene la disciplina finanziaria»

Giorgia Pacino

 

La disciplina operativa e finanziaria imposta dalla gestione di Pierroberto Folgiero, la ritrovata centralità dei mercati di riferimento – su tutti, difesa e cruise – e, non ultima, la capacità di fare emergere prima di altri il valore sommerso del business sottomarino. Basterebbero questi ingredienti a spiegare gli ottimi fondamentali registrati da Fincantieri nei primi sei mesi dell’anno e la volata in Borsa del titolo, che mercoledì ha toccato il nuovo massimo storico.

I numeri confermano il momento d’oro per il gruppo triestino. Nei primi sei mesi del 2025 i ricavi, pari a 4,6 miliardi di euro, sono in aumento del 24% rispetto a quanto consuntivato al 30 giugno 2024, con un significativo +26% nel settore shipbuilding legato alle commesse nel business della difesa.

Da gennaio a giugno 2025 il gruppo ha registrato nuovi ordini per 14,7 miliardi di euro rispetto ai 7,6 miliardi dello stesso periodo del 2024. Il carico di lavoro complessivo ha raggiunto il livello record di circa 57,7 miliardi di euro, sette volte i ricavi registrati nel corso del 2024.

«Il lavoro fatto negli ultimi tre anni, a partire dall’arrivo del nuovo management nel 2022, sta dando i suoi frutti e sta diventando particolarmente evidente negli ultimi risultati la disciplina operativa e finanziaria impostata dal gruppo», è l’analisi di Antonio Gianfrancesco, equity analyst di Intermonte.

In un business in cui è fondamentale pianificare progettazione, realizzazione e consegna, l’ultimo piano industriale ha normalizzato i ricavi provenienti dalla parte cruise così da stabilizzare l’assorbimento di cassa ed evitare pericolose oscillazioni del debito. Ogni nuovo ordine va a finanziare le navi in costruzione. «In passato la cattiva gestione del capitale circolante aveva portato un forte incremento dell’indebitamento. Questo è stato il primo capitolo su cui è intervenuto l’ad Folgiero».

Alla crescita del gruppo contribuisce certamente il buon andamento dei mercati di riferimento, tutti in forte crescita. Il mercato della difesa è oggi più centrale che mai, anche a seguito della revisione del budget per la spesa militare decisa dai governi Nato a fronte dell’intensificarsi dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.

«Nell’obiettivo di portare la spesa al 5% del Pil fissato per il 2035, c’è un 3,5% destinato alla spesa militare ma anche un 1,5% legato a sicurezza delle telecomunicazioni, infrastrutture strategiche e tecnologie in ambito militare. Fincantieri è attiva in entrambi i campi», ricorda l’analista. «È uno dei maggiori produttori in Europa di navi militari e per le infrastrutture strategiche e tecnologie può contare ora sulla nuova divisione Underwater». Si tratta di un mercato che Fincantieri stima possa valere 50 miliardi di euro l’anno a livello globale e in cui prevede di poter accedere ad almeno 22 miliardi.

Proprio perché nuovo, l’ambito della difesa sottomarina è quello che offre le migliori prospettive di crescita. Il segmento Underwater – che include le recenti acquisizioni di Wass Submarine Systems e Remazel Engineering e la controllata Ids – è stato introdotto nel primo trimestre 2025 e sta già performando bene: l’apporto ai risultati del semestre è stato significativo, con un Ebitda margin al 17% e 274 milioni di ricavi. L’obiettivo è arrivare nel 2027 a 820 milioni di ricavi e una marginalità del 18,5%.

Centrale resta ovviamente il business cruise. Dopo il calo delle attività, con la sostanziale assenza di nuovi ordini nel periodo Covid, il settore è in netta ripresa con 34,6 milioni di crocieristi nel 2024 e un tasso annuale di crescita media del 5%. Alla voce shipbuilding – che comprende cruise e difesa – Fincantieri segnala 14 miliardi di nuovi ordini, contro i 6 miliardi del primo semestre del 2024.

«Stupisce questa accelerazione, visto che uno dei pilastri dell’ultimo piano industriale presentato a inizio 2023 era la normalizzazione dei ricavi derivanti dalla parte cruise», spiega ancora l’equity analyst. «La grande capacità del management Fincantieri è stata quella di allungare i tempi di consegna con un doppio effetto positivo: mantenere stabili i ricavi come da piano e aumentare la visibilità nel tempo». Oggi il gruppo ha visibilità sulle consegne fino al 2036.

A conferma delle prospettive di crescita e delle alte aspettative del mercato, anche in Borsa continua l’ottima progressione di Fincantieri. Per Gianfrancesco il percorso del titolo va guardato a partire dall’aumento di capitale dell’estate scorsa, funzionale all’acquisizione di Wass Submarine Systems, a oggi.

«L’andamento attuale ingloba quattro elementi: la capacità del management di aver portato Fincantieri sulla strada corretta rispetto al business delle commesse, le forti aspettative in termini di crescita degli ordini in ambito difesa, il mercato molto supportive sui segmenti cruise, difesa e sottomarino e, in ultimo, proprio la capacità di fare emergere il valore sommerso del business sottomarino».

A fine 2024 il peso di quest’ultimo è attestato sul 4% dei ricavi del gruppo e si prevede che arriverà all’8% in tre anni. «L’incremento della marginalità si vedrà in misura molto forte sul business», conclude l’analista.

Riproduzione riservata © il Nord Est