Lo Sportsystem in ripresa Quasi 23 miliardi di ricavi e valore aggiunto a +5%

All’Assemblea Assosport di oggi un report di Banca Ifis che fotografa un settore in evoluzione. Focus sul ruolo di private equity e capitali istituzionali per sostenere crescita e innovazione

Roberta Paolini

 

Non è solo passione o spettacolo. Lo sport, in Italia, è una filiera produttiva complessa e vitale, capace di soddisfare bisogni, muovere investimenti e generare impatto sociale.

È quanto emerge dall’analisi che verrà presentata oggi all’Assemblea Assosport 2025. Un report realizzato da Banca Ifis, che quantifica il valore delle imprese produttive dello Sportsystem in 22,6 miliardi di euro di ricavi nel 2024, in leggero calo rispetto ai 22,8 miliardi del 2023.

La forza generativa dello sport è straordinaria: fa valore e produce valore. È un ecosistema che soddisfa bisogni di intrattenimento, gaming, spettacolo e partecipazione e che, allo stesso tempo, genera produzione e benefici sociali. Non è solo performance, ma anche impatto sociale, economico e culturale. Il claim “sport chiama sport” riassume bene questa dinamica di crescita continua, sottolinea lo studio di Banca Ifis.

Il valore delle imprese dello Sportsystem italiano non si esprime solo nell’entità del turnover, ma anche con redditività in aumento e occupazione risalita a 162 mila addetti, come emerge dall’Osservatorio sullo Sportsystem 2025 che verrà presentato oggi all’Assemblea a Villa Fürstenberg, sede di Banca Ifis a Mestre.

Il comparto dell’abbigliamento sportivo rappresenta il 70% del fatturato complessivo, pur avendo sofferto la contrazione della domanda interna. Resistono i veicoli sportivi, che comprendono biciclette e accessori, con un +4,8% nella componentistica, mentre le attrezzature sportive consolidano i livelli del 2023.

Le imprese del settore, osserva il report, hanno vissuto un anno di consolidamento: l’export ha rallentato ma il valore aggiunto è cresciuto del 5%, a conferma della tenuta industriale del comparto.

Il grande campione che raggiunge risultati eclatanti non porta soltanto successo personale: aumenta la pratica sportiva, stimola l’emulazione, produce valore. L’effetto visibilità amplifica la dinamica economica. I dati di audience mondiale mostrano un incremento costante: le interazioni legate ai grandi eventi — Atp, Moto GP, Formula 1, Sei Nazioni — segnano tutte un segno positivo. Il risultato, come si evince sempre dallo studio di Banca Ifis, è un aumento della domanda di sport anche tra i non professionisti, con ricadute dirette sulla filiera produttiva e sull’economia del benessere.

A trainare la crescita internazionale sono i marchi del winter sport, che nel 2025 registrano un +38% dell’indice di attenzione sul web dopo il +20% del 2024. L’Europa concentra il 68% delle ricerche online, ma cresce l’Asia, segno di un’espansione globale. L’avvicinarsi delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 ha raddoppiato l’interesse mondiale: nel 2024 il coinvolgimento è aumentato del 119% e nel 2025 di un ulteriore 100%.

In questo scenario, Assosport, che riunisce oltre 130 aziende, 300 marchi e più di 10 mila addetti per un giro d’affari di 4,6 miliardi di euro, apre un confronto sul tema “Il ruolo dell’equity investment nella crescita e capitalizzazione delle imprese”. L’obiettivo è analizzare come l’apertura del capitale — attraverso private equity, club deal e corporate investment banking — possa sostenere la crescita delle imprese della sport industry, favorendo innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità.

La sport economy si conferma così un ecosistema produttivo maturo, capace di generare valore economico e sociale e di dialogare con la finanza non solo come fonte di risorse, ma come partner di sviluppo. Un sistema che, alla vigilia di Milano Cortina 2026, si candida a rappresentare uno dei motori più dinamici del Made in Italy contemporaneo. —

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