Le valvole giganti di Orion sbarcano in Arabia Saudita

La società triestina ha aperto nel Paese una filiale con una sessantina di dipendenti. Il Ceo Farina: «Chiuderemo l’anno con un +20% di fatturato»
Luca Farina Ceo della triestina Orion (foto Fabrizio Giraldi)
Luca Farina Ceo della triestina Orion (foto Fabrizio Giraldi)

Mercato focalizzato nell'area saudita e fatturato in aumento. È questa la direzione che ha preso Orion per l’anno in corso. A spiegarlo il ceo dell’azienda di via Caboto, Luca Farina, a margine della presentazione del primo defibrillatore installato all’interno dell’officina aziendale. Un altro must per un’impresa che ormai si è ritagliata la sua fetta di business all’interno del mercato internazionale delle valvole.

«Prima la pandemia e poi la guerra in Ucraina hanno dato un importante scossone al nostro mercato - spiega Farina - togliendoci quell'importante fetta di mercato rappresentata dalla Russia con l’estrazione di gas. Fortunatamente siamo riusciti a reindirizzare il nostro business in Arabia Saudita, dove abbiamo aperto anche una società in loco con una sessantina di dipendenti. Lì ci dedichiamo in particolar modo all'upstream (ovvero quell’insieme di processi operativi da cui ha origine l'attività di produzione di gas naturale, olio combustibile e petrolio stesso)».

Momento positivo anche per quanto riguarda il fatturato. «Dopo un paio d'anni difficili - aggiunge Farina - prevediamo di chiudere il 2023 con un +20% sull’anno precedente che ci fa molto ben sperare per il futuro». Orion, azienda triestina che ha appena festeggiato i 70 anni di vita, è da sempre impegnata nella progettazione e produzione di valvole in acciaio destinate all’industria petrolchimica, chimica e dell’energia.

La società con sede in via Caboto produce valvole che vanno da una ventina di chili di peso fino alle 100 tonnellate, adattabili sia alle applicazioni Onshore che Offshore. I prodotti dell’azienda sono destinati per l’80% all’estero, in gran parte si tratta dei Paesi produttori di petrolio.

Fra questi fino a un anno e mezzo fa c’era anche la Russia, fetta di mercato venuta meno con lo scoppio della guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni.

«Forniamo sia impianti di estrazione di gas petrolio, di trasporto, di processo, sia centrali di produzione di energia elettrica power plant - spiega sempre Luca Farina -. Lavoriamo a commessa, quindi spostiamo il nostro lavoro dove c’è maggiore offerta. Tuttavia il mercato più consolidato per noi rimane l’Arabia Saudita, in quanto si tratta del maggior produttore mondiale di petrolio e si candida ad essere anche uno dei maggiori produttori di gas».

Per l’azienda triestina il futuro, inteso come energie rinnovabili, è già attualità. «In questo ambito siamo in prima linea già da tempo - prosegue Farina - perché il gas naturale è solo uno dei prodotti principali della transizione energetica. Lavoriamo infatti già da anni nella produzione di valvole per impianti a idrogeno e a ossigeno».

L’impegno di Orion va anche oltre il focus aziendale legato al profitto, ma si interseca anche con quello sociale e di attenzione dei propri dipendenti. Da ieri l’azienda è una delle pochissime realtà della zona industriale ad avere un defibrillatore in sede. «Il 15 gennaio è stato installato il primo defibrillatore in officina su volontà del mutuo soccorso aziendale - conclude Farina - e subito dopo abbiamo iniziato i corsi frequentati con entusiasmo da 12 dipendenti che ora, in caso di necessità, hanno i requisiti per effettuare un primo soccorso».

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