L’agricoltura hi-tech della Maccarese: «Energie rinnovabili e stalle innovative»

Parla Destro, ad dell’azienda agricola controllata dai Benetton

«In futuro non solo latte, ma piante da frutto, ulivi e mandorle»

Nicola Brillo

PADOVA. «Tutte le commodities sono salite a doppia cifra, mentre i prezzi di latte e carne sono rimasti fermi, se non scesi. Il latte in particolare soffre perché la grande distribuzione comprime i prezzi, a questo si somma il calo dei consumi che dura da qualche anno per il latte fresco». Il padovano Claudio Destro guida l’azienda agricola Maccarese di Fiumicino, dal 1998 entrata a far parte del gruppo Benetton.

Oggi il fatturato aziendale dipende dal latte per il 60% del fatturato, mentre nei prossimi anni scenderà al 45%, i prodotti della campagna saliranno dall’attuale 10% al 25%. Destro ha il compito di disegnare la Maccarese del futuro con una nuova produzione di mandorle e olive, arrivando a 20 milioni di fatturato nel 2025.

L’azienda agricola laziale, che dà lavoro ad una novantina di addetti, si estende su una superficie di 3.200 ettari nel comune di Fiumicino, poco lontano dall’aeroporto intercontinentale Leonardo da Vinci. Nel 1998, nell’ambito del programma di privatizzazioni avviate dal governo, è stata acquistata da Edizione Holding del Gruppo Benetton che ne ha avviato la ristrutturazione.

Oggi la società presieduta da Andrea Benetton fattura circa 15 milioni di euro anno divisi tra settore agricolo, zootecnico ed energetico. Attualmente 2400 ettari di superficie utile vengono coltivati a cereali, proteaginose, foraggi e ortaggi.

Qui è presente il più grande allevamento di vacche da latte a livello nazionale con 3600 capi, che producono 57.000 litri di latte di Alta Qualità al giorno, soddisfacendo il 15% del consumo giornaliero dei romani. Alla produzione di latte si affianca l’allevamento di ingrasso dei vitelli maschi nati in azienda, che vengono venduti sul mercato romano della ristorazione e Gdo.

«Per diventare più competitivi dobbiamo aumentare la produzione del latte ed abbiamo investito per rendere più efficiente la stalla con nuove tecnologie per un maggior benessere animale e dei nostri operatori», aggiunge Destro. Ma il futuro sarà sempre più legato a piante da frutto e ulivi. Nel 2019 è iniziata la piantumazione di 40 ettari di mandorleto, destinato a diventare presto il più grande d’Italia. Si punta a soddisfare una parte del fabbisogno nazionale. Il nostro Paese è infatti un grande importatore di mandorle da California, Spagna e Tunisia.

«Dopo uno studio di fattibilità abbiamo visto che la produzione, sconosciuta nel nostro areale fino ad oggi, si adattava alla zona – spiega Destro, che ha iniziato a lavorare 40 anni fa nell’azienda agricola dei Benetton a Cona -. Anche se non c’era tradizione, con un sistema super intensivo, le lavoreremo meccanicamente, l’anno prossimo ci sarà la prima raccolta e arriveremo a 160 ettari». Con Agromillora di Barcellona e l’Università di Firenze è stato svolto un campo sperimentale di 3 ettari con ulivi di diverse varietà. Risultato: è adattabile nella zona. «Il riscontro qualitativo ci stimola a proseguire con il progetto», conclude Destro.

L’obiettivo è arrivare a regime a 100 ettari di oliveto. Olio e mandorle avranno anche una distribuzione diretta, gestita da Maccarese. Infine a completare il ciclo di un’agricoltura sostenibile che va nella direzione dell’economia circolare, nel 2010 sono stati realizzati 2 impianti di biogas per la produzione di energia elettrica (presto verranno convertiti in uno per produzione di biometano).

Parte della produzione verrà liquefatta, trasformata in Gnl da autotrazione, per rifornire la flotta dei mezzi della società e, in prospettiva, anche i trattori. Nel 2021 è stato installato sul tetto di una stalla un impianto fotovoltaico della potenza di 300 KW, che consente l’autosufficienza energetica diurna di tutto il centro aziendale. Presto arriveranno anche pannelli fotovoltaici. 

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