La veronese De Angelis punta sulla carne “vegetale” e compra la start up Momi
La società veronese è entrata con una partecipazione di maggioranza nella stat up parmense Food Valley che con il marchio Momi (Mondo Migliore) produce e commercializza oltre alla pasta fresca ripiena alle verdure, prodotti plant based e alternativi alla carne, alimentazione sempre più di tendenza specialmente in alcune aree dell’Europa

De Angelis Food Group punta sugli alimenti plant based. La società veronese è entrata con una partecipazione di maggioranza nella stat up parmense Food Valley che con il marchio Momi (Mondo Migliore) produce e commercializza oltre alla pasta fresca ripiena alle verdure, prodotti plant based e alternativi alla carne, alimentazione sempre più di tendenza specialmente in alcune aree dell’Europa.
Cibi ricchi di proteine vegetali e legumi che vanno ad integrare una dieta bilanciata anche senza il consumo di carni animali. Food Valley, che ha sede a Collecchio, propone ricette molto ricercate, vicine alle correnti vegan, green e di risparmio energetico rispetto all’allevamento intensivo. Food Valley va ad aggiungersi alla capofila De Angelis, produttrice di pasta fresca e ripiena, alla padovana Saordelmar, specialista in piatti pronti di pesce e sughi, alla romagnola EmmeFood che produce e commercializza primi e secondi pronti soprattutto per la Gdo, al raviolificio bergamasco Poker, alla padovana Pandea oltre a De Angelis Usa, stabilimento americano dove, con grano statunitense, viene realizzata la pasta a marchio Sfoglini e, nel settore beverage, con Bevipiùnaturale a marchio Verum.
De Angelis Food Group ha chiuso il 2022 con un fatturato di 115 milioni di euro, con una crescita del 40% rispetto all’anno precedente.
“Quanto produce Food Valley mancava nel nostro catalogo”, ha detto Paolo Pigozzo, da 5 anni amministratore delegato del gruppo veronese, principale artefice del successo ottenuto, “è una partnership di maggioranza. Abbiamo lasciato il management al loro posto visto che hanno sin qui ottenuto una grande visibilità in particolare in Europa e assunto altri dipendenti.
Con l’entrata in Food Valley, allargando l’export, potenziando lo stabilimento americano e puntando sempre sulla qualità prevediamo di poter toccare, a fine anno, i 130 milioni di fatturato e di raggiungere i 200 entro cinque anni.
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