La tecnologia di Refrion nella centrale nucleare in UK

Le apparecchiature di Refrion per il Tecnopolo di Bologna
Le apparecchiature di Refrion per il Tecnopolo di Bologna

Ci saranno anche tecnologia e lavoro del Nord Est nel primo impianto ad energia nucleare di nuova generazione che fornirà elettricità “rinnovabile e pulita” alla Gran Bretagna. È stato infatti annunciato ieri che la Refrion di Flumignano (Udine) si è aggiudicata una commessa da 27 milioni di euro per la centrale inglese realizzata nel sito di Hinkley Point C situata nel Somerset, una contea nel sud ovest dell’Inghilterra. L’azienda udinese, dall’inizio del 2022, fa parte del gruppo varesino Lu-Ve, quotato in Borsa e che nel Nord Est aveva rilevato anche l’ex stabilimento Acc Wanbao di Mel in provincia di Belluno.

In particolare, l’impresa italiana fornirà “Air cooler”, tecnologia nel campo del raffreddamento, un settore da sempre particolarmente delicato per questo genere di impianti dal momento che le centrali elettronucleari, nel loro processo per produrre elettricità, sviluppano una grande quantità di calore da smaltire o con tecniche ad acqua o con quelle ad aria o con un mix delle due tecnologie.

Per il sito inglese, il gruppo Lu-Ve di Uboldo (Varese) ha messo a punto delle apparecchiature appositamente studiate per questa particolare applicazione: nei prossimi anni il progetto inglese garantirà il 7% dell’energia elettrica del Regno Unito da fonti pulite.

La fornitura riguarda i sistemi di raffreddamento dei generatori diesel di emergenza Edg dell’isola nucleare della citata centrale Hinkley point C nel Somerset. L’ordine è stato sottoscritto dalla Nuclear new build generation company (Nnb), attraverso il Contractor Bouygues energies & services e la fornitura dei primi lotti inizierà nel 2025.

I sistemi di raffreddamento forniti dalla multinazionale varesina saranno dotati di batterie interamente in rame e struttura in acciaio ad alta resistenza studiati per questa particolare applicazione.

I componenti sono stati progettati per durare l’intero ciclo di vita della centrale, valutato in sessant’anni, in linea con l’obiettivo Lu-Ve di integrare principi e standard di sostenibilità così da ridurre l’impatto ambientale in tutte le fasi del processo produttivo.

Refrion vanta una punta di diamante: la camera climatica chiamata Rcc, cioè il più grande laboratorio d’Europa dedicato ai test sui “liquid cooler” per riprodurre le condizioni operative estreme anche per le più grandi unità fino a 14 metri di lunghezza e a 2 megawatt di potenza».

L’azienda friulana è leader nella produzione di “cooler adiabatici” per la refrigerazione del processo industriale, di impianti energetici e di data center. Si tratta di scambiatori di calore, come il radiatore delle automobili. Ma in effetti l’azienda friulana costruisce prodotti molto più sofisticati appartenenti alla famiglia del raffreddamento intelligente. Refrion conta un organico di circa 120 dipendenti e stabilimenti in Italia a Talmassons e Villa Santina e uno in Serbia, e come detto è entrata in Lu-Ve nel 2022.

Riproduzione riservata © il Nord Est