La cividalese Cga Technologies abbraccia la sfida elettrica insieme al colosso ARaymond

La società friulana è stata acquisita del gruppo francese che produce raccordi speciali e componentistica in particolare per il settore automotive. La filiera, che conta anche su Castello Italia, consentirà di proporre alle case automobilistiche un prodotto unico per il raffreddamento del pacco batterie 

Maura Delle Case

CIVIDALE DEL FRIULI.  Cga Technologies, azienda cividalese votata alla produzione di pannelli in alluminio per il raffreddamento dei pacchi batteria, raccoglie la sfida della mobilità elettrica: un mercato che promette letteralmente di esplodere nell’arco dei prossimi anni e che l’azienda friulana – 10 milioni di fatturato, 1,2 milioni di Ebitda e 74 dipendenti – si prepara ad agganciare a braccetto del nuovo socio francese ARaymond, produttore di raccordi speciali e componentistica.

Un colosso da 1,5 miliardi di euro di fatturato, 26 stabilimenti nel mondo e oltre 7mila dipendenti nato 156 anni fa dall’iniziativa della famiglia Raymond che ancor oggi continua a guidarlo.

Ieri, il numero uno del gruppo d’Oltralpe, Antoine Raymond, ha visitato lo stabilimento friulano presentando a istituzioni, dipendenti e clienti la nuova proprietà, che ha recentemente rilevato il 100% di Cga dai precedenti soci. 

Antoine Raymond
Antoine Raymond

Un passo importante e coraggioso, compiuto nel segno della responsabilità, nei confronti dell’impresa, dei dipendenti, del territorio come hanno spiegato i vecchi soci, consapevoli delle grandi potenzialità dell’azienda, ma anche dei suoi limiti, specie in termini di mercati che di capitale. In breve: della necessità di garantirle un socio spallato, qual è appunto il francese ARaymond.

Dopo un paio d’anni di contatti, rallentati dalla pandemia, il corteggiamento è infine andato in porto. Nelle scorse settimane è stato firmato il closing e ieri la nuova proprietà è approdata a Cividale per le presentazioni di rito. 

Da sinistra Matteo Carlini, Antoine Raymond, Giampiero Gori e Filippo Desabbata
Da sinistra Matteo Carlini, Antoine Raymond, Giampiero Gori e Filippo Desabbata

Sul palco, allestito dentro lo stabilimento, l’ex presidente Giampiero Gori – che ricordiamolo attraverso Nemas Holding ha “salvato” l’azienda rilevandola nel 2009 dal concordato – ha passato il testimone a Raymond che al “pubblico” ha garantito un futuro all’insegna dello sviluppo, dell’innovazione e della collaborazione.

Il piano industriale di Cga prevede infatti una crescita importante nel prossimo triennio: +20% anno su anno. Ma anche investimenti e nuove iniezioni di personale. «Vogliamo diventare uno dei leader mondiali nel raffreddamento del pacco batterie – ha detto –. Per questo abbiamo acquisito Cga e poco prima Castello (azienda cremonese che produce tubi in plastica): insieme possiamo offrire al mercato un prodotto unico». Fondamentale per la rivoluzione elettrica che è in cima all’agenda di tutte le case automobilistiche.

Brand che in gran parte sono già clienti del gruppo francese. «Considerate che in media un’auto monta circa 500 nostri componenti» ha aggiunto l’imprenditore, la cui famiglia ha fondato l’azienda quasi 157 anni fa e continua a guidarla con grande attenzione al merito, alla competenza, alle persone.

«Crediamo nel network, ognuna delle nostre società lavora in modo autonomo, ma coordinato – ha aggiunto Raymond –: così sarà a Cividale». Ai vertici del management restano l’Ad Matteo Carlini e il Dg Filippo Desabbata, i due friulani che, dal 2018, hanno saputo restituire a Cga un nuovo business (prima si occupava di bianco) e accompagnarla verso un percorso di crescita che, parola loro, è solo all’inizio.

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