Kering Eyewear cresce del 7% nei nove mesi. I ricavi a 1,54 miliardi
Nei nove mesi le vendite hanno raggiunto 1,54 miliardi, confermando il ruolo della società come una delle realtà più dinamiche del portafoglio del gruppo francese presieduto da François-Henri Pinault

Il trimestre di Kering Eyewear archivia una nuova prova di solidità, con un fatturato di 352 milioni di euro tra giugno e settembre 2025, in crescita del 7% su base comparabile.
Nei nove mesi le vendite hanno raggiunto 1,54 miliardi, confermando il ruolo della società come una delle realtà più dinamiche del portafoglio del gruppo francese presieduto da François-Henri Pinault. La crescita è stata «molto solida in tutte le regioni chiave e in tutto il portafoglio marchi», si legge nella nota con risultati particolarmente brillanti per Maui Jim e Lindberg, due marchi simbolo della strategia di diversificazione nell’occhialeria high-enddella divisione eyewear guidata da Roberto Vedovotto.
L’attenzione del mercato, ora è tutta per la nuova partnership con Valentino, che prenderà il via il 1° gennaio 2026. L’accordo, annunciato a settembre, segna l’ingresso della maison romana — fondata nel 1960 — nella piattaforma industriale e commerciale di Kering Eyewear, che già riunisce 15 brand tra cui Gucci, Cartier, Saint Laurent, Bottega Veneta, Maui Jim e Lindberg.
Si tratta di un’intesa di lungo periodo per lo sviluppo e la distribuzione mondiale delle collezioni di occhiali da sole e da vista Valentino, con debutto fissato per la Spring/Summer e nei department store e nelle reti ottiche specializzate a partire da marzo dell’anno prossimo. La collaborazione si inserisce in un contesto più ampio di rafforzamento industriale.

Nel corso dell’anno, Kering Eyewear ha completato acquisizioni mirate nel tessuto produttivo italiano, rilevando il 100% di Visard, una quota di minoranza in Mistral (con opzione sul capitale residuo entro il 2030) e Lenti, azienda specializzata in lenti da sole. Un consolidamento che rafforza la catena di valore interna e le competenze manifatturiere del gruppo, ormai protagonista nella manifattura dell’occhialeria di lusso made in Italy. L’accordo con Valentino si intreccia anche con il nuovo equilibrio azionario tra Kering e Mayhoola. I due soci hanno rivisto le opzioni di vendita e acquisto del restante 70% della maison romana, posticipandone l’esercizio al 2028-2029.
«La performance registrata nel terzo trimestre, pur rappresentando un netto miglioramento sequenziale, rimane ben al di sotto di quella del mercato», ha commentato Luca De Meo, amministratore delegato di Kering, sottolineando che «ciò rafforza la mia determinazione a lavorare su tutti gli aspetti del business per restituire alle nostre maison e al gruppo la visibilità che meritano. Stiamo lavorando senza sosta al nostro rilancio, come dimostrano le nostre recenti decisioni».
Al di là dell’occhialeria, i risultati trimestrali riflettono un andamento contrastato tra le maison del gruppo. Saint Laurent ha registrato ricavi per 620 milioni di euro (-7% su base riportata, -4% comparabile), Bottega Veneta si è attestata a 393 milioni (-1% riportato, +3% comparabile), mentre gli altri marchi hanno totalizzato 652 milioni (-5% riportato, +1% comparabile). Gucci, in fase di rilancio creativo, ha visto le vendite nei negozi diretti scendere del 13%, ma con un netto miglioramento rispetto al secondo trimestre. In questo scenario, Kering Eyewear continua a distinguersi come motore di crescita, laboratorio industriale e ponte tra moda e manifattura. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
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