Italia Marittima amplia la flotta e punta ad aumentare il personale

In due anni si ipotizza una crescita fino al 10%: sei le navi in consegna nel 2027. Si ricercano profili tecnici, amministrativi e di backup commerciale

Giorgia Pacino
La Ital Laguna, appartenente alla flotta Evergreen Line, attraccata al terminal di Brajdica per le operazioni di scarico
La Ital Laguna, appartenente alla flotta Evergreen Line, attraccata al terminal di Brajdica per le operazioni di scarico

Lo sguardo è sempre rivolto a Trieste e ai giovani del territorio. Italia Marittima, la compagnia di navigazione erede del  Lloyd triestino e parte del gruppo Evergreen , si prepara a rafforzare la struttura, in vista dell’ampliamento della flotta previsto per il 2027.

Nell’arco di due anni l’azienda punta, infatti, a un incremento dal 5 al 10% del personale che oggi conta 119 amministrativi e 169 naviganti. «Con sei navi in consegna, dovremo aumentare il personale e puntiamo molto sui giovani», spiega la presidente Maria Michela Nardulli. «Cerchiamo figure qualificate e persone ambiziose, con la giusta attitudine e che vogliano viaggiare».

Con otto navi di proprietà e tre noleggiate, Italia Marittima è la più grande compagnia di navi portacontainer battente bandiera italiana. Nonostante le incertezze globali, ha chiuso il bilancio 2024 con 350 milioni di fatturato. «I valori sono rimasti simili all’anno precedente, con un Ebitda e un utile più alti, quest’ultimo legato alla vendita di due navi. Sul 2025 andiamo molto cauti – avverte la presidente – da un lato ci sono i problemi geopolitici mondiali, dall’altro come compagnia marittima beneficiamo della richiesta. Nei primi sei mesi, con il tema dei dazi, c’è stata una corsa alla consegna di merci».

Nel Mediterraneo, mercato principale su cui si concentra la compagnia, l’elevata volatilità rende molto flessibile il numero di noleggi e dunque anche di portacontainer in mare. Le sei navi in arrivo nel 2027 saranno di proprietà della compagnia e completamente “green”: in linea con la direzione impressa a livello europeo dal Green Deal, le nuove unità potranno infatti viaggiare sia a gasolio verde sia a metanolo verde. Con l’ampliamento della flotta, serviranno sia nuovi naviganti a bordo sia personale di supporto.

I profili specifici saranno individuati solo a metà del 2026, anche in base alle uscite già in programma, ma si possono già individuare le tre tipologie ricercate: figure con un profilo tecnico per il supporto alle navi, figure di backup commerciale che facciano da tramite tra l’armatore e l’agente che vende il carico e personale amministrativo.

Quest’ultimo è il più difficile da trovare, nonostante anche rispetto al personale navigante le navi da carico soffrano la concorrenza delle navi bianche. Nel 2024 in Italia Marittima ci sono stati 10 nuovi ingressi mentre nei primi mesi del 2025 sono state già assunte quattro persone. Ed entro fine anno potrebbero aggiungersene ancora un paio.

Il primo bacino cui attingere per la selezione di nuovi profili da inserire è l’Accademia Nautica, legata da una lunga tradizione di collaborazione con la compagnia: il presidente della Fondazione Accademia Nautica dell'Adriatico, Stefano Beduschi, è anche vicepresidente di Italia Marittima. I ragazzi dell’istituto si imbarcano sulle navi come cadetti, per poi proseguire la carriera come allievi e terzi ufficiali, spesso altrove. La sfida oggi è trattenerli in azienda.

«Il LLoyd triestino è stato privatizzato 25 anni fa – ricorda Nardulli – e noi siamo ancora qua: non credo siano tante le aziende privatizzate che hanno continuato a fare bene e a fare utili». Il prossimo anno servirà anche per formare i nuovi ingressi, in modo da arrivare pronti al 2027. «Sarà un investimento che riguarderà Trieste e il nostro territorio», assicura la presidente. —

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