Innovazione e circolarità, Coveme in accelerazione
L’azienda di Gorizia è leader nei film in poliestere per moltissimi settori. Con 150 milioni di ricavi e 250 addetti punta sull’espansione internazionale

È il regno del poliestere, declinato in tutti i possibili utilizzi: l’azienda Coveme, sede a Gorizia e quartier generale a Bologna, è leader nella lavorazione di un materiale che si presta agli impieghi più vari, spaziando dal mercato delle energie rinnovabili a quello della stampa grafica e industriale, dalla microelettronica agli elettrodomestici, dall’automotive alle industrie dello sport, dal tessile ai pannelli per mobili – settore che sta diventando trainante – e dei sistemi logistici intelligenti. Senza dimenticare l’ambito biomedicale, che sta registrando un forte impulso di richiesta dal Far East. Sessant’anni di esperienza alle spalle, Coveme – 440 dipendenti, 14 linee produttive e 150 milioni di fatturato nel 2023 – esporta in tutto il mondo: «L’Europa, a cominciare dalla Germania, rappresenta la maggior parte del nostro mercato estero – spiega l’amministratore delegato Amedeo Maccolini –, ma siamo ben radicati in Asia, in India soprattutto, e in Nord America, area geografica in cui puntiamo a consolidare la presenza».

Lo stabilimento goriziano, fondato alla fine degli anni Novanta sulla spinta di due fattori strategici (l’assetto, all’epoca, di zona franca e la vicinanza al porto di Trieste), conta 8 linee di produzione, quasi tutte a ciclo continuo, e impiega circa 250 persone, tra diretti e indiretti, e le prospettive sono di un ampliamento in termini di spazi occupati e, a catena, di organico, sull’onda dell’ottimo andamento delle commesse. «Le maggiori soddisfazioni – informa Maccolini – stanno arrivando dall’isolamento elettrico e dal settore del mobile. Vantiamo una conoscenza del materiale estremamente approfondita, pressoché unica: trattiamo, spalmiamo, termostabilizziamo, laminiamo e tagliamo il Pet per un’ampia gamma di applicazioni e siamo fieri che i nostri materiali diano un contributo essenziale ai prodotti tecnicamente più avanzati della vita quotidiana».
Moltissime le possibilità di applicazione dei film in poliestere, sfruttabili come retro-protezione dei moduli fotovoltaici, negli strip biomedicali, nella stampa per il trasferimento di immagini, nei circuiti stampati flessibili, in etichette a lunga durata, nell’isolamento elettrico, in sistemi stampanti per l’industria e l’automotive. Strumentazioni di ultimissima tecnologia, che mantengono l’azienda costantemente al passo con i tempi e con l’evoluzione delle necessità, garantiscono a Coveme una clientela internazionale. «In questo processo di continuo ammodernamento – sottolinea l’Ad – centrale risulta l’approccio green, in una logica di circolarità e sostenibilità. Abbiamo così avviato un programma per il riciclo del poliestere usato, nell’ottica di ottenere una riduzione delle emissioni di CO2; con la stessa filosofia ci stiamo orientando verso prodotti che risultino sempre più ecologici».

Questa, dunque, la linea guida per i prossimi anni, insieme al consolidamento e all’espansione sui mercati internazionali. Coveme punta, conferma Amedeo Maccolini, a investire in prodotti innovativi e sostenibili e delineando un modello per il ciclo di fine vita dei materiali. Sfide, queste, che impongono ovviamente la disponibilità di personale specificamente formato e altamente qualificato: non è sempre semplice reperirlo, ma l’impostazione aziendale («abbiamo adottato – chiarisce l’Ad – best practice in termini di sicurezza, di salvaguardia dei dipendenti, di forte attenzione alla pianta organica») fa sì che la ricerca non risulti mai particolarmente affannosa.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © il Nord Est