Industria del Design, calzature per le griffe

L’azienda veneta oggi è di Stefano Bennati, ex ad di Europa Investimenti. Nella sede padovana un team di 70 persone si concentra quotidianamente sul design delle calzature che il cliente richiede

Eva Franceschini

Il made in Italy sta spopolando in Cina grazie a un’azienda di Vigonza che disegna scarpe per 50 tra i brand più famosi della moda internazionale.

La storia di Industria Del Design inizia una trentina di anni fa e arriva fino ai giorni nostri con una nuova governance, che punta tutto sul connubio tra creatività e innovazione.

Nella sede padovana un team di 70 persone si concentra quotidianamente sul design delle calzature che il cliente richiede, partendo dal brand e realizzando il prototipo che, successivamente, diventa il modello che viene venduto nei negozi di tutto il mondo.

«Possiamo affermare tranquillamente che 20 milioni di persone indossano scarpe pensate e disegnate da noi – dice il Ceo Francesco Pilli -. Realizziamo collezioni di calzature per i marchi più conosciuti della moda che, però, vogliono mantenere la riservatezza. Per quanto riguarda le aziende cinesi, invece, l’approccio che hanno è completamente diverso».

La politica economica americana dei tempi più recenti, secondo Pilli, ha aperto nuove opportunità per le aziende italiane in Cina, un Paese che sta affrontando il momento attuale aprendo le frontiere e facendo entrare il made in Italy nel mercato interno:

«I cinesi vogliono sviluppare i loro marchi, usando però il design italiano - prosegue Pilli -. È un nuovo orizzonte molto interessante per le nostre realtà imprenditoriali. Mentre gli americani ci nascondono, i cinesi vogliono avere la connotazione del made in Italy. È una cosa nuova, ma molto promettente in termini di business. Senza dubbio, il processo è complicato, perché hanno una mentalità più legata a concetti come produzione e quantità, piuttosto che a contenuti legati al fashion. Guardano più ai numeri che alla qualità, ma in Cina ci sono aziende con possibilità finanziarie importanti e assolutamente capaci di fare belle cose. Recentemente, ho visitato alcune città e hanno un retail decisamente notevole, con negozi bellissimi».

Con un fatturato attuale di 6 milioni di euro, Industria Del Design è un’azienda in fase di rilancio, testimonianza di come l’intraprendenza e la lungimiranza imprenditoriale possano trasformare un momento di crisi in un’occasione di rinascita:

«Nel 2021 abbiamo attraversato non poche difficoltà. La società è stata quindi rifondata con un cambio di governance, sede, nome e azionariato. Stefano Bennati, appartenente al mondo della finanza milanese ed ex ad del fondo Europa Investimenti, è oggi il nostro maggior azionista. Abbiamo terminato la fase di cambiamento e siamo nella fase di consolidamento e crescita».

Creatività, internazionalizzazione e innovazione tecnologica sono i fattori sui quali l’azienda punta per affermare il proprio successo.

Nello sviluppo di queste tre direttrici, è stato fondamentale il contributo del Pnrr di 1,3 milioni di cui l’azienda ha usufruito per dare un’ulteriore spinta a intelligenza artificiale e creatività: «L’AI aiuta l’automazione dei processi, mentre la creatività resta un talento naturale – conclude il Ceo Francesco Pilli -. L’internazionalizzazione è un altro aspetto su cui stiamo investendo: abbiamo aperto una sede in Cina, a Shenzhen, area in cui si concentrano i designer più interessanti, e stiamo valutando se aprire un’altra filiale per il mercato asiatico». —

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