Il piano verde di Lidl, incentivi ai fornitori e iniziative di compensazione per diventare “clima neutrale”

Gli obiettivi per la salvaguardia del clima di Lidl Italia si articolano anche in un piano che prevede di intervenire sulle emissioni che vengono generate a monte della catena di approvvigionamento. Verranno infatti stabiliti degli incentivi per i fornitori per favorire la riduzione delle loro emissioni. Ai partner commerciali, che sono responsabili per il 75% delle emissioni di questa categoria, sarà richiesto di porsi degli obiettivi climatici entro il 2026

Nicola Brillo
Alba. LIDL Corso Canale18. 20/11/19 photo silvia muratore (b. 63) Immagine a1.jpg da Bruno host BRUNO @autore brumur
Alba. LIDL Corso Canale18. 20/11/19 photo silvia muratore (b. 63) Immagine a1.jpg da Bruno host BRUNO @autore brumur

VERONA. Tutela del clima con il raggiungimento di target ben definiti che si basano sull’approccio scientifico dettato dalla Science-Based Targets Initiative (SBTi). Lidl Italia, catena leader della Grande Distribuzione Organizzata, ha scelto di impegnarsi concretamente per contribuire in modo significativo al raggiungimento dell'obiettivo previsto dall'Accordo di Parigi sul clima: limitare il riscaldamento globale a 1,5° C.

A partire dall'agosto del 2020, il gruppo Schwarz di cui Lidl fa parte, ha fissato la tabella di marcia. Entro il 2030 il gruppo Lidl punta a ridurre complessivamente le emissioni in tutti i Paesi in cui opera dell'80%, rispetto a quelle prodotte nel 2019. All’interno di questa strategia, Lidl Italia ridurrà la propria carbon footprint del 48% entro lo stesso anno. L'insegna della gdo ha inoltre definito le azioni per ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 derivanti dai processi aziendali e da quelli connessi alla catena di fornitura.

La società con sede italiana ad Arcole (Verona), oltre ad impegnarsi nell’eliminare le emissioni o, dove non fosse possibile ridurle, ha deciso anche di neutralizzarle ricorrendo a progetti di compensazione diventando così “clima neutrale” entro il 2022.

Le emissioni oggetto di riduzione rientrano negli "Scope 1" e "Scope 2" del Greenhouse Gas Protocol, ovvero si fa riferimento a quelle derivanti da fonti di proprietà aziendali o collegate, che quelle a indirette, relative quindi a fonti connesse all’energia acquistata da Lidl. La sigla della gdo ha già compiuto in Italia diversi step per la riduzione delle proprie emissioni, tra cui l’utilizzo di energia rinnovabile dal 2015 e la certificazione del proprio sistema di gestione dell’energia ISO 50001 dal 2016 per tutte le strutture di pertinenza.

L’impiego di energia verde ha consentito a Lidl Italia di ridurre con successo già una parte delle proprie emissioni, evitando il rilascio di 503.604 tonnellate di CO2 negli ultimi 6 anni. “Il cambiamento climatico è un tema che necessita di un intervento da parte di tutti: Lidl Italia, seguendo il motto “sulla via del domani,” agisce in questa direzione e ha scelto di fare della tutela del clima uno degli assi fondamentali della propria politica di Corporate Social Responsibility - dichiara Massimiliano Silvestri, presidente di Lidl Italia. - Fissando obiettivi climatici specifici, e basati sulla metodologia Sbt, abbiamo infatti scelto di adattare la nostra strategia alle più recenti ricerche scientifiche sul clima, dimostrando in modo concreto la volontà di partecipare attivamente alla soluzione del grave problema del riscaldamento globale. Si tratta di un percorso che abbiamo già avviato qualche anno fa quando abbiamo scelto di utilizzare energia rinnovabile in tutte le nostre strutture e che ora ci permetterà di contribuire ulteriormente a questa importante causa”.

Gli obiettivi per la salvaguardia del clima di Lidl Italia si articolano anche in un piano che prevede di intervenire sulle emissioni che vengono generate a monte della catena di approvvigionamento. Verranno infatti stabiliti degli incentivi per i fornitori per favorire la riduzione delle loro emissioni. Ai partner commerciali, che sono responsabili per il 75% delle emissioni di questa categoria, sarà richiesto di porsi degli obiettivi climatici entro il 2026.

Lidl Italia ha inoltre implementato negli anni numerose misure volte a ridurre la propria impronta di carbonio tra cui l’installazione di pannelli fotovoltaici e di impianti di luci a Led nelle proprie strutture, l’avvio di un programma per la riduzione degli sprechi alimentari, l’utilizzo di una flotta di camion a biometano e il posizionamento di colonnine per la ricarica elettrica delle automobili. A tutto questo si aggiunge l’ampliamento della gamma di prodotti “clima neutrali”.

La storia di Lidl inizia in Italia nel 1992, con il primo punto vendita ad Arzignano, in provincia di Vicenza. Oggi può contare su più di 680 store che impiegano complessivamente oltre 18.500 collaboratori, generando un fatturato superiore ai 5 miliardi di euro. L’organizzazione di Lidl Italia sul territorio si articola in 10 direzioni regionali che hanno la responsabilità operativa dei punti vendita e delle relative piattaforme logistiche. Quest’ultime sono 11 e riforniscono ogni giorno i punti vendita per garantire prodotti freschi e un assortimento completo.

La direzione generale si trova ad Arcole, in provincia di Verona, e conta più di 750 dipendenti. Negli ultimi anni Lidl Italia ha avviato un processo di rinnovamento che punta ancora di più sull’italianità dei prodotti, attraverso un’offerta in grado di assicurare qualità al prezzo più conveniente. Oggi più dell’80% degli oltre 2.500 articoli presenti in assortimento è costituito da prodotti italiani, molti dei quali possono fregiarsi dei marchi Dop, Igp, Doc e Docg.

Nei piani dell’Azienda un ruolo rilevante è ricoperto dal costante ampliamento della private label “Italiamo”, ideata e realizzata interamente da Lidl Italia e poi commercializzata in Italia e all’estero. I prodotti “Italiamo”, infatti, vengono distribuiti sugli scaffali dei circa 11.550 punti vendita della catena in Europa e Stati Uniti.

L’azienda pone grande attenzione alla formazione delle proprie risorse umane, anche con metodi innovativi a distanza, e ha realizzato un centro dedicato al suo interno. Attivo dal 2005, eroga corsi tenuti da docenti interni e istituti esterni. In collaborazione con la Rete Banco Alimentare ha attivato il programma di recupero “Oltre il carrello - Lidl contro lo spreco”, che prevede la donazione costante di prodotti alimentari non più vendibili secondo gli standard commerciali, ma ancora buoni e sicuri. Sono già oltre 480 gli store di Lidl che contribuiscono a questo importante progetto di solidarietà sociale in Italia.

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