Il “mouse” Alifax frutto di un incrocio fra Friuli e Veneto «Pronti a crescere»

Sede e proprietà a Padova, stabilimento produttivo a Nimis E il dispositivo per i tamponi rapidi anti Covid è un successo

È un incrocio veneto-friulano riuscito, visti i risultati. Alifax è un’azienda con sede e proprietà a Padova, ma stabilimento produttivo in Friuli, a Nimis, e centro di ricerca a Trieste. Alifax, in piena pandemia, si è messa in luce per aver creato il molecular mouse, un dispositivo piccolo, maneggevole e semplice da usare, utilizzato per i tamponi rapidi anti Covid.

Sei filiali estere L’impresa, fondata nel 1998 da Paolo Galiano, che oggi è il presidente, conta sei filiali all’estero (Cina, Russia, Brasile, Spagna, Germania, Emirati Arabi) e prossimamente ne aprirà una negli Stati Uniti. A livello globale annovera circa 200 dipendenti, di questi un centinaio lavorano in Friuli Venezia Giulia tra il sito di progettazione e produzione di Nimis e la divisione di ricerca e sviluppo a Basovizza, all’interno dell’Area Science Park.

Nonostante i tempi difficili, previsioni rosee per i ricavi con un fatturato previsto per il 2020 di circa 50 milioni di euro, in forte aumento rispetto all’anno precedente. Giampiero Spezzotti ricopre la carica di amministratore delegato e segue principalmente proprio il Friuli Venezia Giulia.

«Il progetto del molecular mouse - dice Spezzotti - rappresenta un piano di produzione che stiamo approntando e che abbiamo realizzato grazie alla collaborazione con Stm Microelectronics. All’inizio avevamo pensato applicazioni diverse, test rapidi in emergenza negli ospedali per le setticemie. La macchina ha i suoi punti forti nella praticità d’uso e nella rapidità di risultato. A fianco di questa applicazione avevamo sviluppato test di individuazione di virus per malattie tropicali. Involontariamente avevamo preparato la piattaforma per lo screening virale, a febbraio eravamo già partiti con Covid 19, quindi abbiamo sviluppato il prototipo. L’iter di validazione si è concluso a settembre, a novembre siamo usciti sul mercato. Gli ospedali stanno già testando i molecular mouse, alcune strutture anche nel Nord Italia».

Progetti ambiziosi Dopo questo exploit Alifax ha progetti ambiziosi. «Siamo in fase di espansione della catena produttiva - aggiunge l’Ad - . Tre ospedali stanno già lavorando, andremo ad aumentare le consegne dei mouse fino a giugno 2021, per arrivare a una trentina di ospedali che, a regime, lo useranno. Il molecular mouse è una macchina da urgenza, che dà risposte in un’ora e mezza. La macchina dà la flessibilità da uno a 18 campioni da processare all’ora. Altri progetti riguardano i pannelli della scepsi, l’applicazione analitica di test salvavita per chi ha gravi infezioni. Abbiamo il discorso delle meningiti, patologie che richiedono investigazione molecolare rapidissima, sono tutte oggetto di applicazione. Un’altra cosa faremo test differenziale per Covid 19 e per il virus influenzale, questo in prospettiva 2021».

Forza lavoro Alifax ha aumentato del 60 per cento in Friuli Venezia Giulia la sua forza lavoro, contando oggi quasi un centinaio di addetti tra Nimis e Trieste. In ambito ricerca e sviluppo lavorano biotecnologi, biologi e chimici. Nella progettazione degli strumenti ingegneri meccanici, elettronici e del software, oltre agli informatici, perchè Alifax progetta gli strumenti che realizza.

«Difficile trovare personale adatto - afferma l’amministratore delegato dell’azienda Spezzotti -. Ci sono pochi profili che si laureano nelle materie che richiediamo, per gli ingegneri siamo in difficoltà un po’ come tutte le aziende. Biologi e biotecnologi magari neolaureati li trovi, ma se cerchi un profilo senior, con esperienza e specializzazione, si fa più fatica. Anche se ci sono i serbatoi formati dagli enti di ricerca come il Cnr e l’Icg ed Elettra Sincrotrone».

Attese di crescita «Abbiamo programmato investimenti di oltre il 10% del fatturato in ricerca e sviluppo e di conseguenza ci aspettiamo una crescita importante, adesso andiamo a sfiorare i 50 milioni di euro di fatturato, per noi è un vertice assoluto. Più 30% rispetto al 2019. Le aspettative –conclude il manager – sono ancora più ambiziose, in 5 anni puntiamo a un raddoppio del fatturato, in relazione agli investimenti che sono stati fatti». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

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