Il contract di lusso traina il fatturato di Italian Design Brands

I risultati della semestrale attestano i ricavi a 138,4 milioni di euro, +40,8% sullo stesso periodo del ‘22
Maura Delle Case

Crescita esponenziale per il Gruppo Italian Design Brands (Idb) nel primo semestre 2023. I risultati al 30 giugno, approvati nei giorni scorsi dal consiglio di amministrazione presieduto da Andrea Sassi, certificano ricavi per 138,4 milioni di euro, +40,8% rispetto agli 85,4 milioni dello stesso periodo 2022, realizzati al 74% oltre i confini nazionali, tenendo conto nel perimetro di consolidamento anche il contributo di Cubo Design, l'ultima azienda acquisita, lo scorso mese di febbraio. A trainare il turnover è stata in particolare la performance dell’area luxury contract - rappresentata dalle società Cenacchi International e Modar - che con ricavi totali pari a 39,9 milioni di euro ha messo a segno una crescita organica del +67,1%. Segno più anche per le aree lighting (Davide Groppi, Flexalighting e Axolight) e Kitchen&Systems (Binova e Milton Cucine) che tra gennaio e giugno hanno generato ricavi rispettivamente per 14,3 milioni e 27,5 milioni, entrambi in crescita rispetto al primo semestre 2022. A patire invece, causa il rallentamento del canale retail e del mercato cinese, nonché del confronto con l’ottimo risultato messo a segno nel 2022, è stata l’area Furniture, rappresentata nel gruppo dalla friulana Gervasoni oltre che da Saba Italia e Gamma Arredamenti International, che ha chiuso la prima metà dell’anno a 56,3 milioni di euro di ricavi, in calo del 6,4% sul precedente. Un passo indietro che la diversificazione dei settori di riferimento delle imprese appartenenti al gruppo Idb ha però ha più bilanciato garantendo come detto una chiusura del turnover in aumento, frutto sia della crescita organica che dell’ultima operazione m&a (al netto di questa il turnover si è attesta a 135,4 milioni). Cresce anche la redditività, con 24,5 milioni di Ebitda, +61% rispetto agli 11,7% dell’anno scorso, e una marginalità pari al 17,7% sul fatturato, +2,2% rispetto al 2022. Come pure l’utile netto, pari a 12,3 milioni, +47,6% sul primo semestre ‘22, e un’incidenza sui ricavi dell’8,9%. Il trend dovrebbe essere confermato da qui a fine anno. Il gruppo prevede infatti, sulla base dei dati disponibili, di mandare complessivamente in archivio il 2023 in crescita organica.

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