I piani della carta Favini, maxi prestito da 75 milioni
Un pool formato da UniCredit, Bnp Paribas, Sparkasse e Cassa Depositi e Prestiti finanzia gli investimenti green del gruppo cartario vicentino nei prodotti di lusso

Un finanziamento da 75 milioni a sostegno del nuovo piano industriale del gruppo Favini. La storica azienda vicentina specializzata nella produzione di specialità grafiche innovative a base di materie prime naturali per il packaging di lusso e la stampa di pregio ha concordato con le banche la ridefinizione della struttura finanziaria della società per i prossimi 5 anni.
Il piano industriale dell’azienda è rivolto a sostenere la crescita nel settore del packaging di lusso attraverso un ampliamento della propria offerta di prodotti di alto valore e un miglioramento del servizio alla clientela. Gli investimenti previsti nel piano prevedono inoltre un sostanziale aumento della efficienza energetica dello stabilimento di Rossano Veneto allo scopo di rafforzare l’impronta ecologica.
«Le linee guida concordate vanno in due direzioni - spiega Eugenio Eger, ceo di Favini - per prima cosa supportare la crescita registrata negli ultimi due anni della divisione delle specialità grafiche, carte dedicate ai beni e stampe di lusso. L’area, ad alto contenuto di sostenibilità, sta crescendo e ha bisogno che la struttura industriale si adegui alla domanda di mercato e alla sua crescita. Abbiamo avviato un programma di investimenti e stiamo organizzando nuova struttura dedicata a questo tipo di carta. L’altra direttrice è quella dell’aumento dell’efficienza energetica dello stabilimento di Rossano Veneto. Qui stiamo installando un nuovo impianto di co-generazione, che porterà la struttura ad un’efficienza del 90%. Entrambi gli investimenti andranno a regime tra la fine del 2024 e l’inizio 2025».
Il pool di istituzioni finanziarie finanziatrici è guidato da UniCredit ed è composto da Bnl Bnp Paribas, Cassa Depositi e Prestiti e Sparkasse. Il finanziamento prevede un meccanismo di premialità con un impatto positivo sul tasso di interesse qualora l’azienda raggiunga specifici obiettivi sostenibili. Leader nella produzione di carte sostenibili, grazie ad una lunga tradizione ed innovazione continua, Favini sviluppa prodotti per la scuola, l’ufficio e la creatività, oltre a supporti come speciali carte ad uso industriale per trasferire finiture a materiali per i settori automotive, moda, arredamento e sport.
Il fatturato consolidato 2023 è stato pari a circa 190 milioni, con un Ebitda di 28,8 milioni, pari al 15,3%. Vende i prodotti in oltre 100 Paesi, con una quota di export del 65%.Impiega attualmente oltre 600 dipendenti, divisi equamente tra il vicentino e Omegna, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. L’azienda ha uffici diretti a Shanghai (Cina), India, Brasile e Gran Bretagna. «L’Estremo Oriente è stato un mercato importante negli anni passati, ora lo è meno - prosegue il ceo di Favini - abbiamo compensato con altre aree, in Sudamerica, Europa, Medio Oriente e India. L’ultimo biennio ha visto un considerevole rafforzamento della nostra posizione di mercato e ha dimostrato che abbiamo compiuto scelte corrette e vincenti. Il pool dei finanziatori ha particolarmente apprezzato le ricadute ecologiche degli investimenti. Il finanziamento è fortemente collegato ad obbiettivi di sostenibilità sociale e ambientale, contesto su cui da trent’anni dirigiamo i nostri sforzi e investimenti». —
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