I peluche della Trudi macinano ricavi
L’anno si sta per chiudere con un fatturato che cresce a quota 15 milioni. L’ad Bertè: brand molto forte

A tre anni dal cambio di proprietà, Trudi torna a macinare ricavi. Acquisita nel 2019 da Giochi Preziosi, l’azienda di Tarcento, leader in Italia nella produzione di peluche, si prepara a mandare in archivio il 2022 a quota 15 milioni di fatturato, 5 in più rispetto all’anno scorso, chiuso a quota 10 milioni, in crescita di due sul 2020.
«Quello del giocattolo è un mondo a parte, ci vogliono competenze specifiche, lo si deve conoscere» chiarisce l’amministratore delegato Dario Bertè, rivendicando la conoscenza del settore, maturata in 33 anni di lavoro come Ad dell'area business in Giochi Preziosi, e dunque la discontinuità rispetto alla gestione dei fondi di private equity.
«Quando siamo arrivati in Trudi con un obiettivo: fare in modo che il brand, storico e forte per notorietà e solidità nel mercato italiano e internazionale, ritornasse a essere veramente un punto di riferimento nella sua categoria - dichiara Berté -. Siamo riusciti a rimettere l’1 davanti al turnover, ora puntiamo a metterci il 2 nell’arco del prossimo biennio».
Lo zoccolo duro del giro d’affari di Trudi è il peluche venduto nei negozi - compresi i Gp store, i corner nei punti vendita Coin e Toys Center, il nuovo temporary a Milano Scalo -, ideato a Tarcento nel laboratorio prototipazione e poi prodotto in Cina. Circa 400 peluche diversi per soggetti e dimensioni che fanno sognare grandi e piccini, immaginati dalle mani sapienti degli addetti alla prototipazione - una parte dei 40 dipendenti a libro paga dell’azienda -, veri sarti del peluche, inarrivabili nella capacità di dar forma all’espressione del volto e animare così i pupazzi, quasi avessero vita propria.
«I nostri peluche non conoscono limiti di età» evidenzia Berté. Ed è contenta pure la fashion victim che acquista il peluche griffato, realizzato in questo caso al 100% nella sede di Tarcento.
«Abbiamo un reparto dedicato per questo tipo di produzione, commissionata da maison della moda, italiane e francesi, il cui turnover è triplicato negli ultimi due anni e ci ha indotto ad ampliare il laboratorio».
Ai peluche destinati al retail tradizionale e all’attività per le griffe si aggiungono da un paio d’anni le attività di loyalty, le iniziative promozionali, che alla società friulana valgono ricavi, ma soprattutto notorietà. Si va dalla mascotte per la Coppa del mondo di sci di Cortina alle palline di peluche per Coca Cola, ai cuscini a forma di biscotto per Barilla, agli animali di peluche per il parco dello Stelvio .
Tra i progetti avviati nel 2022 da Trudi non poteva mancarne uno legato alla sostenibilità. Una rivoluzione che ha portato l’azienda a sostituire la vecchia imbottitura con un riempimento al 100% in materiale riciclato e a progettare, per il 2023, il lancio della sua prima linea green: una collezione di peluche realizzata interamente in materiale riciclato. Ora Bertè intende concentrarsi su Sevi, il marchio di proprietà dell’azienda tarcentina dedicato ai giocattoli in legno, nato a Ortise «Vogliamo riportare Sevi alle sue origini, cavalcare il brand Dolomiti, e per farlo abbiamo avviato una collaborazione con Cademia, l’accademia di lavorazione del legno di Ortisei ».
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