Geox, meno vendite ma il taglio dei costi fa risalire i margini

Nei primi nove mesi ricavi a 492,8 milioni (meno 6,2%). L’amministratore delegato Di Giovanni: «Tenuta del nostro canale retail diretto»

Nicola Brillo
Francesco Di Giovanni, amministratore delegato di Geox
Francesco Di Giovanni, amministratore delegato di Geox

Condizioni di mercato difficili e dinamica generale dei consumi in calo continuano ad influenzare negativamente l’andamento della domanda nel settore calzature e moda.

Geox ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con una contrazione dei ricavi su base annua, ma prevede di mantenere un margine operativo rettificato in linea con gli obiettivi di piano, grazie a un taglio dei costi.

La società di Biadene di Montebelluna ha diffuso ieri i dati di bilancio, con i ricavi nei primi nove mesi 2025 che si attestano a 492,8 milioni, in decremento del 6,2% rispetto all’esercizio precedente (-6,3% a cambi costanti). Il rallentamento si concentra principalmente nei mercati internazionali, a seguito anche delle chiusure in Cina e Stati Uniti, una domanda debole in Europa (principalmente in Francia e nella penisola Iberica), mentre l’Italia mostra invece una maggiore tenuta.

Il margine operativo rettificato ha registrato un miglioramento di circa 100 punti base rispetto al 2024, grazie a una riduzione dei costi di circa 20 milioni. «Ritengo importante sottolineare che il nostro canale retail diretto ha mantenuto un livello di vendite comparabili sostanzialmente in linea con il periodo precedente – spiega l’amministratore delegato di Geox, Francesco Di Giovanni, che da luglio scorso ha preso la guida della società -. Anche a fronte di questo contesto di mercato, ci siamo focalizzati su azioni di razionalizzazione e di efficientamento della struttura dei costi, che hanno consentito di conseguire un margine operativo rettificato superiore rispetto ai primi nove mesi del 2024».

La chiusura delle filiali in Cina e Stati Uniti ha avuto un impatto negativo di circa 13,4 milioni, contribuendo al calo complessivo dei ricavi dell’area “Altri Paesi”, con una flessione del 19,7% a 114,8 milioni. Il 29% dei ricavi del gruppo trevigiano è realizzato in Italia (27,3% nei primi nove mesi 2024) ed è pari a 143 milioni, in leggero decremento pari a 0,5% rispetto ai primi nove mesi 2024. La riduzione è dovuta all’effetto congiunto delle buone performance del canale web (13,9%), che bilanciano quelle dei canali wholesale (-4%) e retail (-0,5%).

Le calzature rappresentano il 91,3% dei ricavi consolidati, attestandosi a euro 449,8 milioni, con un decremento pari al 5,6% (-5,7% a cambi costanti). L’abbigliamento ha rappresentato l’8,7% dei ricavi consolidati a 42,9 milioni, in riduzione dell’11,9% (-12,4% a cambi costanti).

Per quanto riguarda il perimetro distributivo, il numero dei negozi fisici a gestione diretta di Geox è passato da 247 di settembre 2024 a 236 a settembre 2025, mentre i punti vendita in franchising (In Deal – Retail) sono scesi da 142 a 111 nello stesso periodo. I ricavi realizzati attraverso i canali digitali (che a partire da quest'anno includono il sito web di proprietà e i marketplace, gestiti in modalità diretta e in modalità wholesale) hanno registrato una contrazione dell’11,5% rispetto ai primi nove mesi 2024, anche come conseguenza di una politica di razionalizzazione dei canali di vendita web avviata nella seconda metà dell’esercizio in corso.

Per l’esercizio 2025, malgrado la debolezza dei ricavi, il Gruppo Geox si attende un margine operativo rettificato in linea con le precedenti aspettative di piano e un debito verso le banche compreso tra 100 e 110 milioni. Nel frattempo prosegue il piano sottoscritto con i sindacati lo scorso settembre per la gestione di 130 figure in esubero, sulle 500 presenti nella sede centrale. Il piano di riorganizzazione è volto a contenere le spese per una quota tendente al 30%. Un contenimento dei costi del personale che si ripercuoterà nei conti di fine anno e inizio 2026.

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