Geoclima agli svedesi di Munters: «Resteranno marchio e azienda»

Un piccolo gioiello del manifatturiero Fvg, specializzato nella produzione di macchine e impianti di refrigerazione e condizionamento a basso consumo energetico e basso impatto ambientale.
«Una strada, quella dell’abbattimento di consumi ed emissioni, che abbiamo intrapreso in tempi non sospetti, quando di questo non parlava quasi nessuno», spiega Paolo Ferraris, cofondatore e unico proprietario di Geoclima, l’azienda di Ronchi che presto finirà nelle mani di uno dei grandi player mondiali del settore, la multinazionale svedese Munters, «leader globale nelle soluzioni per il trattamento dell’aria e il controllo del clima ad alta efficienza energetica», si legge nella nota che annuncia l’acquisizione.
Da un lato una multinazionale con 1,3 miliardi di fatturato e 5mila dipendenti, dall’altro una media azienda del Nord Est italiano, 160 dipendenti e 40 milioni di fatturato 2023. Ma per gli svedesi si tratta di un’operazione strategica molto più di quanto non dicano le dimensioni di Geoclima. «Questa acquisizione – afferma Klas Forsström, presidente e Ceo di Munters – ci consente di accelerare il nostro sviluppo di soluzioni di raffreddamento per data center efficienti dal punto di vista energetico e rafforza la nostra offerta globale». Attraverso la proposta di acquisizione, si legge ancora nella nota diffusa dal quartier generale di Stoccolma, Munters ottiene l’accesso alla tecnologia dei refrigeratori, che oggi svolge un ruolo fondamentale nel mercato del raffreddamento dei data center.
L’azienda di Ronchi, forte di un portafoglio ordini che include molti colossi globali del digitale e della new economy, rafforzerà l’offerta del gruppo svedese, in particolare nel settore sempre più sfidante del raffreddamento dei grandi data center. Settore destinato ad alzare sempre più l’asticella per i suoi fornitori, man mano che aumenteranno e si rafforzeranno le applicazioni dell’intelligenza artificiale.
«Geoclima – conferma Stefan Aspman, vicepresidente di Munters – ha un Dna molto simile al nostro, in quanto si concentra su soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico e ha la competenza per personalizzare le soluzioni in base alle esigenze del cliente. Attraverso questa acquisizione, la nostra gamma di soluzioni complete per i nostri clienti diventa più completa».
Il closing dell’operazione è previsto per la seconda parte dell’anno. Ad allungarne i tempi la natura molto articolata di Geoclima, vera e propria multinazionale in miniatura, con quattro siti produttivi in Italia (due a Ronchi, gli altri due a Oderzo e Gubbio) e uno in Thailandia, oltre a commerciali in Spagna, Regno Unito, Usa, Thailandia, Australia.
Tutto nacque da un’avventura iniziata nel 1994. «Lavoravo per un’azienda di questo settore della Bassa friulana. A 32 anni decisi di mettermi in proprio assieme ad alcuni soci, che successivamente liquidai fino a diventare proprietario unico», racconta Ferraris, che affiancherà la nuova proprietà per almeno un anno, nelle vesti di amministratore delegato.
«Geoclima rimarrà sia come marchio, un brand apprezzato a livello globale, che come azienda: su questo, come sul mantenimento e sulla crescita dell’occupazione, ho chiesto garanzie. Rimpianti? Prevale la soddisfazione. Ma con un pizzico di rammarico per non aver costruito con le mie mani un gruppo ancora più grande. Pensi che fino a quattro anni fa esportavamo il 100% del nostro fatturato. In quattro anni le vendite Italia sono cresciute al 12%. Un’azienda così apprezzata all’estero, forse, poteva ambire a qualcosa di più». —
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