Fratelli Cosulich punta sull’acciaio: nuovo programma di acquisizioni
Il presidente Augusto Cosulich: ««Nel 2025 sono in cantiere nuove acquisizioni internazionali di aziende della filiera, che si aggiungeranno a quelle fatte negli ultimi anni nei comparti delle bramme, dei coils, delle lamiere da treno e dei tubi dopo la nostra entrata nella compagine societaria di Trasteel»

Barra diritta sull’acciaio per Fratelli Cosulich. Il periodo non è certo dei migliori per la siderurgia, ma il presidente e amministratore delegato Augusto Cosulich è fiducioso sulla ripresa del mercato nel 2025 e 2026. «Si percepiscono già alcuni segnali positivi», ha sottolineato di recente.
Quel che è certo è che il grande gruppo italiano della logistica con sede legale a Trieste continua la sua politica di espansione per linee esterne anche nel settore dell’acciaio attraverso la partecipazione del 37% in Trasteel, operatore svizzero attivo nel campo del trading e della trasformazione industriale di prodotti siderurgici con un fatturato di 1,5 miliardi di euro.
«Nel 2025 – dichiara Cosulich – sono in cantiere nuove acquisizioni internazionali di aziende della filiera, che si aggiungeranno a quelle fatte negli ultimi anni nei comparti delle bramme, dei coils, delle lamiere da treno e dei tubi dopo la nostra entrata nella compagine societaria di Trasteel. Gli altri soci sono due ex manager Duferco: per il 13% il mio amico storico Gianfranco Imperato e per il 50% Giuseppe Mannina, che è anche amministratore delegato della società svizzera SiderAlloys International, proprietaria dell’ex stabilimento Alcoa di Porto Vesme».
C’è anche un po’ di Nord Est nella galassia siderurgica Trasteel - Fratelli Cosulich, con il laminatoio Officine Tecnosider di San Giorgio di Nogaro e il tubificio pordenonese Ispadue di Profilmec. Realtà che fanno prodotti con applicazioni molto diversificate, dalla metalmeccanica alla cantieristica, per il mercato europeo e principalmente per quello italiano.
Ma al di là del business industriale diretto, l’armatore Cosulich considera la partecipazione in Trasteel strategicamente azzeccata per l’espansione del core business logistico del gruppo di famiglia, che ha visto crescere sensibilmente le attività legate alla movimentazione dell’acciaio.
«Siamo entrati nell’operatività di diversi produttori siderurgici italiani. Fortissimo rimane poi il legame con il gruppo ucraino Metinvest, per cui gestivamo l’intero flusso delle bramme dal Mare d’Azov all’Alto Adriatico per i laminatoi triveneti prima dell’invasione russa. La collaborazione prosegue, e crescerà visto che gestiremo per intero la banchina del porto di Piombino che nei prossimi anni sarà dedicata alla nuova acciaieria della joint-venture Metinvest-Danieli».
Nel frattempo l’espansione e la diversificazione per acquisizioni avviata una quindicina di anni fa da Fratelli Cosulich è arrivata ad oltre 130 società a livello mondiale. I risultati del 2024 sono piuttosto in linea con il 2023. «Chiuderemo il consolidato di gruppo con un fatturato di 2 miliardi di euro (era stato 1,9 miliardi nel 2023) e un Ebitda netto di 40 milioni (rispetto ai 50 milioni del 2023) che è il terzo migliore di sempre».
Inevitabile però è la preoccupazione anche in campo logistico per l’incertezza relativa alle politiche tariffarie sul commercio internazionale. Cioè il cosiddetto fattore Trump, che ancora non fa intravvedere tutte le implicazioni sugli scenari economici a livello globale.
Il messaggio dell’armatore Augusto Cosulich sul tema dazi è che «il problema è l’instabilità causata dagli annunci ondivaghi dell’amministrazione statunitense. Perché, se si stabilisce una cosa, qualsiasi essa sia, noi come imprenditori ci adattiamo e spostiamo le navi. I flussi di traffico infatti cambiano e la merce alla fine trova sempre un porto. Ma il signore sull’altra sponda dell’Atlantico– conclude l’imprenditore a capo del gruppo cn sede a Trieste – deve decidere cosa vuole fare».
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