Filiera della bicicletta il Nord guida il boom di costruttori e retailer

Banca Ifis: Veneto dietro la Lombardia e davanti al Piemonte. Gastaldello (Wilier Triestina): «Vendite super anche nel 2022»
Nicola Brillo

VENEZIA. Sono circa 900mila in Veneto i “devoti” delle due ruote, appassionati o sportivi amatoriali che inforcano la bicicletta nel tempo libero. A livello nazionale sono circa 10,7 milioni i praticanti, di cui circa 4 milioni i ciclisti sportivi amatoriale. Un’industria che a livello nazionale vale 9 miliardi di euro, una filiera di circa 2.900 aziende, che impiegano 17mila addetti.

Il Market Watch di Banca Ifis sull’ecosistema della bicicletta made in Italy segnala che le aziende del comparto, che comprende produttori di macchine industriali per la produzione di biciclette (5%), produttori di biciclette e componentistica (21%) e distributori all’ingrosso, commercianti al dettaglio e noleggiatori (74%), risiedono soprattutto a Nord. Il 22% è in Lombardia, 19% in Veneto, 14% in Piemonte, 10% in Emilia-Romagna. E sono articolarmente proiettate sui mercati esteri: circa il 42% del fatturato (633 milioni di euro) va oltre confine. Ben il 48% delle aziende che portano all'estero componenti e prodotti Made in Italy hanno sede a Nordest. Il Veneto è terra di grande tradizione e di nuove sfide: dai bolidi della trevigiana Pinarello alla svolta delle bici a pedalata assistita della Fantic, che nei giorni scorsi ha inaugurato un nuovo stabilimento da 4mila metri quadrati solo per e-bike.

Tra i principali produttori in Veneto c’è Wilier Triestina, che stima a fine anno un fatturato in forte crescita a 65 milioni e con +32% di biciclette prodotte. L’azienda di Rossano Veneto, che esporta l’80%, produce biciclette da corsa d’alta gamma utilizzate nelle gare World Tour dal team Astana-Premier Tech e Total Energies, e punta anche sul comparto gravel. «Dopo il primo lockdown c’è stato un risveglio sorprendente del ciclismo, che ancora oggi persiste - dichiara Andrea Gastaldello, presidente esecutivo di Wilier Triestina –. Il nostro fatturato è cresciuto del 46% nel primo semestre 2021, la crescita continuerà anche per tutto l’anno prossimo. Intanto abbiamo avviato un importante programma di investimenti sulla Mtb».

A Feletto Umberto e Trieste c’è la Cussigh bike di Enzo Cussigh e Cesare Floreani, tra le prime dieci aziende in Italia per fatturato nella vendita di bici, che offre assistenza e officina. «La situazione del settore è complicata – spiega Cussigh - le aziende produttrici obbligano i rivenditori a prenotare le bici anche con due anni di anticipo, ho già acquistato quelle per il 2023. Ed ogni anno posso vendere solo un 20% in più. Le aziende produttrici sono in forte ritardo nelle consegne, anche se la situazione sta migliorando un po’ nelle ultime settimane».

Il punto vendita di Feletto ha fatto il 5% in più di fatturato rispetto anno 2019, perché sono mancate le bici, molto bene va il negozio di Trieste, aperto un anno fa. Cussigh mette in guardia però da una possibile bolla: «C’è il rischio che molti venditori, presi dalla foga, abbiano fatto grandi ordini e nei prossimi anni non riescano a vendere, non vorrei che ci trovassimo tra un anno con i depositi pieni di bici».

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