Pettenon Cosmetics, fatturato a 178 milioni

L’azienda padovana, leader a livello internazionale nel settore della cosmetica professionale per i capelli, punta decisamente all’estero in particolare nei mercati di Spagna, Francia e Germania

Eva Franceschini
Luigi Ambrosini è il Ceo di Pettenon cosmetics
Luigi Ambrosini è il Ceo di Pettenon cosmetics

La padovana Pettenon Cosmetics ha chiuso il 2024 con un fatturato di 178 milioni e un Ebitda di 35,8 milioni, confermando il proprio consolidamento come leader a livello internazionale nel settore della cosmetica professionale per capelli.

L’azienda, con sede a San Martino di Lupari, con tre siti produttivi, realizza oltre 90 milioni di prodotti all’anno, raggiungendo un fatturato il cui 67% deriva dalle esportazioni in oltre cento Paesi.

È tra i pochi gruppi del settore a vantare un ciclo produttivo completo, con laboratori interni di ricerca e sviluppo, microbiologia e controllo qualità, oltre a un'offerta di formazione professionale.

Nel 2025, l’azienda sta accelerando su internazionalizzazione, innovazione e customer centricity, con l’obiettivo di portare, a livello globale, un modello di bellezza responsabile e sostenibile.

Tra i brand del gruppo, Fanola si è distinto con oltre 36 milioni di euro di ricavi e una crescita del +15%, mentre Alter Ego Italy e Inebrya, entrambi con oltre 20 milioni di ricavi.

La crescita è stata trainata da un bilanciamento tra mercato domestico e sviluppo internazionale: l’Italia ha rappresentato il 32% del fatturato consolidato, in crescita del +10,4% su base annua, grazie al buon andamento del canale mass market e alla resilienza del canale professionale.

Le vendite nei mercati internazionali hanno inciso per il 64% del business, con performance eccellenti in Spagna (+25%), Francia (+6,4%) e Germania (+6%), a testimonianza dell’appeal globale del beauty Made in Italy.

«Stiamo investendo in maniera significativa in mercati chiave come Francia, Spagna e Germania, con l’obiettivo di accrescere la nostra quota di mercato, elevare il livello qualitativo dell’offerta e potenziare la brand awareness attraverso attività mirate di marketing, formazione e comunicazione», ha detto il Ceo Luigi Ambrosini, «il Regno Unito, dove vantiamo già una presenza consolidata, rappresenta un’ulteriore direttrice di crescita su cui puntiamo molto». —

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