Export di acciaio: Udine cala (-12%) ma è la seconda provincia in Italia

In base ai dati Istat, rielaborati dall’Ufficio studi Siderweb, l’export italiano di acciaio è sceso nel complesso del 10% nel 2024

La redazione
In calo l'esportazione di acciaio nazionale
In calo l'esportazione di acciaio nazionale

È Udine la seconda provincia in Italia, subito dopo Brescia, per esportazioni di prodotti siderurgici. Nel 2024 che, a livello nazionale, ha segnato una seconda battuta d’arresto dopo quella del 2023, dagli impianti friulani (Abs, gruppo Cividale, Pittini e diversi altri minori) sono stati venduti prodotti siderurgici per un valore di 1.855 milioni di euro (-12% rispetto all’anno precedente). Brescia, che è vetta alla graduatoria, ha totalizzato 1.884 milioni di euro all’estero con un -16% rispetto al 2023.

Nel complesso è sceso del 10% nel 2024 l’export italiano di acciaio (prodotti della siderurgia, tubi e altri prodotti della prima trasformazione). Il valore è passato da 23,2 miliardi a 20,9 miliardi di euro. È quanto emerge dall’analisi dei dati Istat rielaborati dall’Ufficio studi Siderweb. Dopo due anni consecutivi di crescita seguiti al crollo del 2020 (-20% nel 2020, +51,7% nel 2021 e +23,8% nel 2022), le esportazioni in valore di acciaio hanno dunque continuato a scendere, anche a causa del progressivo calo delle quotazioni. L’export è calato in misura maggiore rispetto all’import, che ha perso il -7,7% (20,93 miliardi di euro).

L’Italia è quindi passata dall’essere Paese esportatore netto per 565,5 milioni di euro a importatore netto per 5,5 milioni. Guardando ai dati per provincia, si evidenzia che i primi 20 poli siderurgici nazionali hanno esportato acciaio per 17,4 miliardi di euro, con una quota di mercato dell’83% e una diminuzione leggermente superiore al totale nazionale (-10,3%).

La top 10 ha fatto registrare un andamento lievemente migliore: -9,2% con una quota del 64,3%. Si conferma la predominanza delle province lombarde. Variazioni negative significativamente più alte della media sono state registrate dai poli di Genova (-28,3%), che ha perso una posizione; Verona (-25%), stabile all’11esimo posto; Ravenna (-22,7%), rimasta al 12esimo posto. La top 3 è rimasta invariata con Brescia, Udine e Mantova. Le cinque principali destinazioni delle esportazioni bresciane sono Germania (419,8 milioni di euro), Francia (258 milioni), Svizzera (165,1 milioni), Spagna (95,7 milioni) e Polonia (89,6 milioni).

Udine detiene una quota di mercato dell’8,9%. Dato che la provincia friulana ha ridotto le vendite in misura minore rispetto a Brescia, la distanza tra le due aree è passata da 134,4 milioni di euro nel 2023 a 29,3 milioni l’anno scorso. I cinque Paesi che hanno acquistato più prodotti siderurgici da Udine sono stati Germania (287,9 milioni di euro), Cechia (198,4 milioni), Austria (170 milioni), Polonia (149 milioni) e Ungheria (111,7 milioni). Questi Paesi, sommati, coprono una quota di mercato del 49,4%. Nella top ten anche Vicenza (settimo posto) con 1.189 milioni di vendite all’estero (-17,3%). In graduatoria, infine, Padova al 16esimo posto con 352 milioni (-13,6%) e Treviso al 20esimo con 212 milioni (-3,4%).

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