Electrolux: tiene Porcia, Susegana verso la cassa integrazione
L’azienda ha incontrato i sindacati a Bologna. Nella fabbrica friulana previsto un incremento della produzione, nello stabilimento trevigiano cento contratti a termine a rischio

Tiene Porcia. Anzi le lavatrici crescono da 700 a 712 mila pezzi all’anno e un reparto dello stabilimento potrebbe rientrare per un mese dalla solidarietà. Ma, a sorpresa, cala Susegana: nel 2026 passerà da 600 mila frigo a 530 mila. Un calo non previsto e una perdita di competitività – ha fatto capire l’azienda - in particolare nel segmento dei prodotti per terzi (meno commesse Ikea).
È la situazione dei due stabilimenti a Nord Est che Electrolux ha illustrato ieri ai sindacati, incontrati a Bologna. «Dopo tre anni di cali – hanno comunque rassicurato Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil al termine dell’incontro - il mercato europeo degli elettrodomestici nella prima parte del 2025 si è stabilizzato anche se su livelli modesti. L'Ebit di Electrolux è in lieve ripresa, ma ancora a un livello inferiore a quello pre crisi, mentre il flusso di cassa resta negativo. I volumi del 2025 si stanno attestando su livelli generalmente superiori alle aspettative, salvo il calo di Cerreto D'Esi; anche per il 2026 i volumi sono previsti, nelle proiezioni preliminari, generalmente in crescita, con l’eccezione purtroppo di Susegana».
Dettagliando, il mercato europeo degli elettrodomestici sta vivendo un periodo di stallo, con un leggero calo complessivo (-0,5% nel secondo trimestre 2025 rispetto all'anno precedente). In flessione l'Europa Occidentale (-0,7%), cresce invece quella dell'Est che comunque mostra una crescita modesta (+0,4%). Il gruppo svedese ha registrato un calo di vendite del 7,3%, e nonostante un miglioramento dell'Ebit del 62,9%, il flusso di cassa rimane in sofferenza.
La fiducia dei consumatori è minata anche dalle tensioni geopolitiche oltre che dalla concorrenza. L'organico complessivo si attesta a 4.450 persone, di cui 2.817 operai e 1.733 impiegati. L'utilizzo degli ammortizzatori sociali nel quinquennio si attesta fra 11,5 e 15 mesi a seconda dello stabilimento, salvo Susegana che invece conta 3,4 mesi.
A Porcia il contratto di solidarietà è in vigore fino al 31 gennaio 2026. L'organico totale è di 1316 persone. La prossima settimana è in programma un incontro – come anticipa Gianni Piccin della Fim – per fare il punto della situazione. Perché se c’è un leggero incremento di volumi nelle prossime settimane, da metà novembre essi sono previsti in ulteriore calo. Il sindacato solleva delle riserve anche sull’uso dello straordinario.
A Susegana, dunque, è prevista cassa integrazione per il prossimo anno. «Sono a rischio di conferma – mette le mani avanti Augustin Breda, Fiom, delegato Rsu - i 100 contratti a termine in scadenza da ottobre a dicembre». I delegati di fabbrica hanno chiesto uno specifico incontro con l’azienda sulla situazione gestionale e produttiva del reparto automatizzato Genesi, considerata anche la chiusura entro fine anno dell'ultima linea di Cairo. L’azienda, dal canto suo, ha aperto a nuove uscite incentivate a inizio '26 (fatto che non si registrava da oltre due anni) che saranno regolate in incontri successivi.
La delegazione Fiom, Fim e Uilm ha chiesto un chiarimento sulle prospettive di Forlì, dove peraltro i volumi sono in ripresa, e ha espresso preoccupazione per la effettiva capacità della nuova piattaforma Iris di recuperare a Solaro il prevedibile calo della Duram indirizzata in Nord America. A Cerreto d’Esi, l'azienda propone la proroga del contratto di solidarietà.
Il principale punto di disaccordo riguarda il numero di esuberi, che Electrolux fissa a 18, mentre i sindacati sostengono che debba essere 13, a seguito dell'uscita di 5 dipendenti. «Oltre a proseguire il confronto con Electrolux in sede sindacale, chiederemo come sindacato al Mimit la convocazione del tavolo di settore, per chiedere misure in grado di rilanciare la produzione di elettrodomestici», hanno dichiarato le organizzazioni sindacali.
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