Biovalley investments partner scomette sulla robotica per la salute
La società triestina ha archiviato il 2024 con 10 milioni di ricavi e una crescita del 30% dell’Ebitda

Biovalley investments partner, player triestino del settore farmaceutico e dell’innovazione tecnologica in ambito salute, ha archiviato il 2024 con ricavi consolidati stabili intorno ai 10 milioni di euro, migliorando i principali indicatori di bilancio. E annuncia una nuova fase strategica all’insegna del deep tech e della robotica per la salute, rafforzando anche il posizionamento del gruppo e il ruolo del Friuli Venezia Giulia come hub di innovazione nelle tecnologie digitali del settore biomedicale.
La società, guidata dal presidente Diego Bravar (fondatore di Tbs Group, oggi Althea) e dall’amministratore delegato Francesco Menegoni, ha migliorato del 30% l'Ebitda, passando da 1,3 milioni nel 2023 a 1,7 milioni nel 2024. In recupero l’utile netto a quota 46 mila euro.
«Numeri che confermano la capacità del Gruppo di crescere in efficienza, anche in un contesto macroeconomico sfidante e che rafforzano la credibilità del piano industriale a medio termine» spiega Menegoni.
In rafforzamento la posizione finanziaria netta (+836 mila euro), grazie a una gestione efficiente della liquidità. «E nel primo semestre 2025 Biovalley ha completato un aumento di capitale da 760 mila euro su una valutazione pre-money, cioè il valore stimato dell’azienda prima dell’ingresso di nuovi capitali, di 16,8 milioni di euro determinata da Bdo Advisory Services, confermando la fiducia degli investitori nel nostro potenziale di crescita».
Nel 2025 Biovalley ha concluso la cessione della controllata Logic a Sinconis del gruppo Poligon. «L’operazione, che ha generato una plusvalenza rispetto al prezzo di acquisizione del 2019, libera risorse da destinare ai nostri progetti di sviluppo: l’informatica medica con l’AI e il robot ChemoMaker per la preparazione automatizzata di farmaci chemioterapici» commenta Bravar, annunciando la nuova strategia del gruppo. «Vogliamo rafforzare il nostro impegno nel deep tech, integrando ricerca avanzata, infrastrutture tecnologiche e partnership globali per guidare la transizione verso una salute 4.0».
ChemoMaker, sviluppato da Biovalley, è una piattaforma robotica brevettata e pionieristica in Europa per la preparazione automatizzata di farmaci chemioterapici personalizzati. Grande quanto un computer, garantisce dosaggi più precisi rispetto alla preparazione manuale e una verifica automatica dell’intero ciclo di preparazione, che migliora l'accuratezza della formulazione.
«Riesce a concentrare le performance di un robot da 1,5 tonnellate in 30kg così da operare sotto una cappa, dove si fanno abitualmente le preparazioni manuali, con la velocità, affidabilità e precisione di un robot e il consumo energetico di un tostapane», spiega la società.
Con una roadmap di espansione in sette Paesi Ue entro il 2026, oggi sono già 23 i robot installati, di cui quattro in ospedali pubblici italiani: a Cremona, Palermo, Catania e al Cro di Aviano. Qui è in corso la sperimentazione delle nuove cartucce sensorizzate smart che garantiscono il trasferimento sicuro e controllato del farmaco dal flacone/sacca multidose al mezzo di infusione e il tracciamento digitale delle preparazioni chemioterapiche.
Dal 2021 è parte del Gruppo Biovalley anche Bic Incubatori Fvg, che nel 2025 ha inaugurato un data center aperto a startup, Pmi e centri di ricerca. «Attraverso il nuovo data center - spiega Bravar - oggi Bic è un Digital Innovation Hub. E grazie alla Pmi innovativa Trieste Valley (di cui nel 2021 abbiamo acquisito la maggioranza), dotata di un’infrastruttura di High performance computing, e alla collaborazione con le società del Gruppo Cb sistemi e multimedia, offriamo servizi “lab-to-market” per accelerare l’industrializzazione e la commercializzazione di progetti deep tech, con un focus particolare su intelligenza artificiale applicata alla salute».
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