Dai surgelati agli integratori alimentari: la scommessa di Bofrost
Un nuovo brand, Vitalbliss, messo sul mercato grazie a una start-up tutta made in Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo è
di incrementare il fatturato di gruppo di altri 10 milioni

Non più soltanto prodotti surgelati, da qualche tempo c’è anche il settore del fresco (formaggi, salumi), ma ora la Bofrost Italia ha lanciato (a fine marzo) anche una linea dedicata agli integratori alimentari di alta gamma.
Un nuovo brand, Vitalbliss, messo sul mercato grazie a una start-up tutta made in Fvg nata nella sede di San Vito al Tagliamento che ha avviato questo test in Italia e che punta a un obiettivo di ulteriori 10 milioni di fatturato da aggiungere ai 300 dell’ultimo bilancio dell’azienda fondata nell’86 da Edoardo Roncadin.
Il test si è rivelato già molto promettente e presto anche il gruppo tedesco che controlla la Bofrost Italia seguirà i passi avviati in Fvg
A confermarlo lo stesso presidente e amministratore delegato, Gianluca Tesolin, che l’altro ieri a Turriaco ha inaugurato la nuova filiale, trasferita da Monfalcone in spazi molto più grandi e in una nuova struttura (oltre 4 mila metri quadrati, 1263 coperti) che è stata acquisita con un investimento di 1 milione e 400 mila euro.
«Questa nuova start up dedicata agli integratori alimentari è stata voluta dagli stessi clienti Bofrost, oltre 700 mila, che alcuni anni fa abbiamo consultato attraverso un questionario in cui abbiamo chiesto cosa volessero in più oltre ai surgelati – spiega Tesolin – e prima di tutto abbiamo avviato la linea del fresco con le specialità delle varie regioni (dal frico friulano al salame della Valtellina). L’ultima delle iniziative è questa degli integratori alimentari partita ufficialmente il 24 marzo scorso dopo due anni di lavoro, un primo assortimento e vari test».
Almeno 14 i prodotti, che poi si adeguano come assortimento pure alle stagioni, con formati innovativi che vanno dagli spray sublinguali alle compresse masticabili, dai chewing gum, alle polveri per smoothies e ai gel in bustine.
«Un assortimento assolutamente innovativo - conferma Tesolin - che siamo riusciti a proporre grazie alla collaborazione con diversi partner, alcuni locali, uno in particolare di altissimo livello come Biofarma (l’innovativa azienda di Mereto di Tomba alle porte di Udine, leader nel campo dei prodotti per integratori ndr) che ci dà i prodotti di qualità di cui abbiamo bisogno. Un’innovazione partita dal Friuli Venezia Giulia e probabilmente il gruppo Bofrost in tutto il resto d’Europa ci verrà dietro nel giro di pochi mesi».
Tre le filiali della Bofrost in Fvg, oltre alla sede del gruppo italiano a San Vito al Tagliamento, c’è quella friulana di Martignacco e ora quella inaugurata a Turriaco, alle porte di Monfalcone.
Quasi 300 gli addetti che lavorano in Fvg, circa 2 mila 800 a livello italiano (tra addetti alla produzione e alla vendita) per un totale di 60 filiali che servono un mercato formato da almeno un milione di famiglie.
«Negli ultimi anni Bofrost ha vissuto una forte crescita nell’area ed era necessario ampliare i magazzini e riorganizzare gli spazi di lavoro secondo gli standard progettuali che l’azienda si è data come obiettivo – ha spiegato ieri all’inaugurazione Tesolin - con l’apertura della nuova filiale di Turriaco, più moderna ed efficiente, vogliamo rafforzare il nostro radicamento sul territorio favorendo la crescita occupazionale con nuove opportunità di lavoro per chi cerca un impiego in un settore in crescita. Offriamo formazione, strumenti di welfare e un ambiente dinamico e stimolante».
Per quanto riguarda la nuova occupazione il presidente e ceo ieri ha ufficialmente “chiesto aiuto” rendendo noto che l’azienda è alla ricerca di nuovo personale, solo per Turriaco (dove lavorano circa 33 persone) di almeno sette nuovi addetti.
Come anticipato la Bofrost ha chiuso il bilancio 2024-2025 traguardando i 300 milioni (l’esercizio è stato chiuso il 28 febbraio)
Numeri in linea rispetto a un anno fa, ma che confermano il consolidamento dell’azienda dopo il balzo degli esercizi 2020-21-22 quando il boom delle vendite a domicilio ha fatto crescere l’azienda del 30% rispetto ai volumi di pre-pandemia. —
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