Da Venezia il Biojet per i voli sostenibili

Carburante green prodotto a Marghera, presto il sì della Via. Eni ha investito 200 milioni, impianto operativo nel 2024

Giorgio Barbieri

Verrà prodotto a Venezia il biocarburante per gli aerei trasformando Porto Marghera in un vero e proprio laboratorio per la decarbonizzazione dei trasporti. È infatti atteso a giorni il deposito del parere favorevole della Valutazione di impatto ambientale per il progetto "Upgrading dell'impianto di pretrattamento cariche biologiche" presentato da Eni. Il provvedimento, si legge sullo stato della procedura, è "in predisposizione" da parte del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica. L'impianto produrrà idrogeno da gas naturale e permetterà di incrementare la capacità produttiva del sito. Il progetto prevede proprio l'implementazione di una sezione che sarà in grado di produrre oltre 200 kt/anno di Biojet per un investimento di circa 200 milioni di euro. Secondo il cronoprogramma di Eni l'avvio delle unità è previsto per il primo semestre del 2024.

La decarbonizzazione

«L'Eni Biojet è uno dei prodotti di punta della nostra offerta per la decarbonizzazione» ha dichiarato ieri Stefano Ballista, Direttore Sustainable Mobility di Eni, in relazione all'accordo tra Dhl Express Italy, Gruppo Sea ed Eni per la sperimentazione su 28 voli da Malpensa di Eni Biojet, il carburante sostenibile per aviazione miscelato al 20% con JetA1 e prodotto esclusivamente da materie prime di scarto, grassi animali e oli vegetali esausti. Attualmente l'Eni Biojet è stato testato con successo in occasione del volo per la celebrazione del centenario dell'autodromo di Monza. Viene prodotto a Livorno in sinergia con la bioraffineria di Gela e in futuro ci saranno due impianti dedicati alla produzione di SAF nelle bioraffinerie Eni di Venezia e di Gela che dal 2024 metteranno sul mercato i quantitativi necessari a soddisfare anche gli obblighi previsti dalla normativa europea.

L'approvvigionamento

La bioraffineria Eni di Venezia produce HVO, olio vegetale idrogenato, che viene addizionato al gasolio per soddisfare i requisiti normativi europei e nazionali che prevedono che una quota crescente dei carburanti sia costituita da materie prime provenienti da fonti rinnovabili. Con la realizzazione delle nuove linee di trattamento delle biomasse si arriverà a soddisfare l'intera capacità produttiva dell'impianto EcofiningTM con materie biologiche provenienti dalle filiere degli scarti e residui, ampliando il paniere delle cariche biologiche a quelle incentivate dalle norme europee e nazionali ed eliminando così definitivamente l'olio di palma dalla produzione di biocarburanti.

Il progetto

Dal 2024, grazie a un ulteriore upgrading dell'impianto, è previsto il potenziamento della capacità di lavorazione della bio-raffineria fino a 560 mila tonnellate all'anno con una produzione complessiva di bio-diesel che arriverà a circa 420 mila tonnellate all'anno. La spesa complessiva per la bioraffineria è pari a 500 milioni di euro, con l'occupazione attualmente di circa 200 persone e oltre 200 persone di indotto.

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