Crociere sostenibili, quasi il 60% delle navi pronto al cold ironing
Il rapporto Clia: soltanto 41 porti nel mondo hanno almeno un attracco che consente di spegnere i motori. Altri 45 scali al lavoro, tra cui Trieste

Crociere sempre più sostenibili. Cresce il numero di navi in grado di utilizzare carburanti a basse emissioni e quasi sei su dieci sono dotate della tecnologia che consente di spegnere i motori in porto. Solo 41 scali in tutto il mondo sono pronti per l’elettrificazione in banchina, ma altri 45 sono già al lavoro per portare a termini i progetti, incluso quello di Trieste.
Sono i numeri del rapporto annuale sulle tecnologie e pratiche ambientali redatto da Clia, l’associazione mondiale delle compagnie da crociera. Dall’analisi delle pratiche messe in atto dalle 45 compagnie aderenti all’associazione emergono importanti passi avanti sul livello di sostenibilità della crocieristica. Dal trattamento delle acque reflue all’alimentazione elettrica a terra, dai motori dual-fuel fino all’utilizzo di combustibili a basse emissioni, dal 2018 a oggi il settore ha continuato a investire.
Su una flotta complessiva di 310 navi con una capacità di 638 mila posti letto – 225 di piccole e medie dimensioni e 85 grandi navi – oggi sono 19 le unità già in grado di utilizzare carburanti a zero o basse emissioni. Nel 2018 era soltanto una. Secondo il report Clia, la crescita che si è vista negli ultimi sette anni è destinata a proseguire: si calcola che entro fine anno si arriverà a 23 unità dual-fuel, di cui una sarà tri-fuel.
In un orizzonte più che decennale poi, ovvero da qui al 2036, verranno varate 32 navi che avranno motori in grado di utilizzare diversi combustibili. Di queste, 25 saranno in grado di viaggiare a Gnl e sette a metanolo. E non bisognerà aspettare troppo per vederle in mare: le prime due unità saranno pronte a partire dal 2026.
Stessa data che ha fissato Fincantieri per la consegna di Viking Libra, la prima nave da crociera alimentata a idrogeno attualmente in costruzione nello stabilimento di Ancona del gruppo triestino.
Trieste, d’altronde, sarà protagonista dell’innovazione anche sul fronte dell’elettrificazione a terra, con il cosiddetto “cold ironing” su cui si è al lavoro grazie alle risorse stanziate dal Pnrr. L'intervento prevede la realizzazione di una rete per la fornitura di energia elettrica nell’area portuale e della relativa infrastruttura di connessione alla rete nazionale e consentirà di elettrificare le banchine e diminuire l'impatto ambientale.
Secondo il report Clia, ad oggi solo 41 porti nel mondo hanno almeno un attracco crocieristico con tecnologia onshore power supply (Ops), che consente di spegnere i motori in porto riducendo così le emissioni fino al 98%. Si tratta di otto scali in più rispetto all’anno scorso, di cui sei in Europa.
Altri 19 hanno previsto finanziamenti, mentre 26 hanno predisposto piani concreti. In base al pacchetto “Fit for 55” entro il 2030 tutti i principali porti europei saranno obbligati a dotarsi di Ops. In Italia la missione “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” del Pnrr prevede la costruzione di almeno 15 impianti cold ironing che forniscano energia elettrica in 10 porti.
Nel 2018 la tecnologia Ops era disponibile su 55 navi (25% della flotta, 28% della capacità), mentre oggi sono 166 (58% della flotta e il 65% della capacità). Entro il 2036 si prevede di arrivare a 273: alle 166 già operative si aggiungono le 59 con ‘retrofit’ e le 48 nuove unità già ordinate con prospettive di consegna dal 2025 al 2036.
Passi avanti sono stati compiuti anche sul fronte della gestione di acque e rifiuti. Clia calcola che il 98,2% della flotta produca a bordo la propria acqua dolce, riducendo il prelievo da porti e destinazioni. Per quanto riguarda le acque reflue, 234 navi usano sistemi di Advanced wastewater treatment systems, pari all’82% della flotta in crescita del 72% rispetto al 2018.
Accanto alla scelta a favore di carburanti a minori emissioni, le compagnie stanno introducendo una nuova generazione di tecnologie di gestione dei rifiuti che permettono di riciclare o riutilizzare quasi tutto ciò che viene generato a bordo: 128 navi utilizzano la tecnologia Microbial digesters per food waste, altre otto sono in grado di convertire i rifiuti in energia utilizzabile per le operazioni della nave.
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