Ard Raccanello punta a esportare nei Paesi extra Ue
L’azienda di vernici per l’edilizia diventa più internazionale. Svolta resa possibile dal nuovo impianto di Castelguglielmo

La Ard Raccanello di Padova punta sui mercati del Far East, del Medioriente e dell’Africa per programmare il proprio futuro a medio termine. Entro la fine del 2030 infatti l’azienda scommette di ottenere il 20% circa del proprio fatturato dai mercati extra-Italia ed extra-Ue. Mercati che ad oggi valgono una cifra di poco superiore al 3% delle vendite totali dell’azienda attiva ormai da 86 anni nel settore delle vernici per l’edilizia.
In valori assoluti l’export di Adr Raccanello nel 2024 era stato di poco superiore al milione di euro su un valore della produzione totale pari a 29,5 milioni di euro. Il progetto di crescita internazionale ora è reso possibile dallo sviluppo dello stabilimento di Castelguglielmo nel Rodigino. Inaugurato a fine 2023 ma ancora in fase di implementazione, il sito è pienamente automatizzato e sarà in grado di produrre, a regime, circa 10,7 milioni di litri di vernici ogni anno, una cifra pari ad oltre il 90% dell’attuale capacità produttiva dell’azienda padovana occupando poco più di una dozzina di dipendenti. Un investimento che per i soli macchinari è stato pari a circa 2,5 milioni di euro. «Crediamo fortemente nel valore dell’innovazione, di prodotto ma anche di processo» ha spiegato Luigi Gorza, Ad di Ard Raccanello. «Siamo convinti che questo sia un ingrediente fondamentale per garantire un futuro ad un’azienda che vogliamo sia ancora in attività tra altri 80 anni. E i numeri lo dimostrano: tra 2021 e 2024 il 60% scarso del nostro ebitda è stato reinvestito in macchinari più efficienti, processi più sostenibili e più avanzati tecnologicamente, in digitale e in prodotti più efficaci e attenti all’ambiente».
«Ma il mercato italiano è un mercato che si sta impoverendo: anno dopo anno anche nel nostro settore la competizione la si fa sul prezzo, a prescindere dalla qualità. Ecco perché da una parte stiamo lanciando sul mercato dei prodotti a basso costo su cui contiamo molto nel prossimo futuro e nel contempo guardiamo a mercati che hanno prospettive molto diverse anche in termini di attenzione alla qualità: mercati come quello cinese, che già ora vale oltre il 30% delle nostre vendite all’estero e mira a crescere rapidamente, come quello del Medioriente e come, in prospettiva, quello africano. Siamo già presenti in Africa del Nord ma teniamo d'occhio gli sviluppi anche del resto di un continente che ha grandi potenzialità».
E se tra 2023 e 2024 l’Ebitda Margin (il rapporto cioè tra il margine operativo lordo e il fatturato) di Ard Raccanello ha subito una flessione, dal 15% al 12%, proprio a causa di una congiuntura tra le più incerte degli ultimi decenni, l’azienda padovana non ha intenzione di ridurre i propri investimenti.
«Stiamo vivendo un periodo fatto tutto di “cigni neri”» continua Gorza «e tuttavia siamo convinti che la partita, per una Pmi che ha una storia lunga come la nostra, la si debba giocare per lo meno sul medio periodo. Per questo, nel 2025, confermiamo un trend di investimenti non diverso da quello degli anni precedenti e che sarà tra i 2 e 2,5 milioni di euro».
«Sul piano delle vendite invece l’incertezza del periodo ci offre davvero poca visibilità: quello che posso dire è che i primi sette mesi dell’anno sono stati davvero record ma questi ultimi hanno segnato un rallentamento che non ci aspettavamo. Tirando le somme ci aspettiamo di chiudere l’anno sui livelli del 2024, ma vogliamo aspettare l’autunno per capire come evolveranno le vendite e la raccolta degli ordinativi».
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