Contratti di solidarietà a Porcia. Risale la tensione in Electrolux

I sindacati contestano le proposte dell’azienda sull’utilizzo dell’ammortizzatore. Martedì 3 ottobre nuovo incontro
Elena Del Giudice

Esordio all’insegna della tensione per i contratti di solidarietà all’Electrolux di Porcia, al debutto la prossima settimana. Adducendo motivazioni attinenti all’organizzazione, l’azienda avrebbe proposto ieri nel corso di un incontro con i delegati di fabbrica, una modalità di utilizzo dell’ammortizzatore contestata dalle Rsu perché penalizzerebbe una quota di lavoratori - una settantina circa su 750 addetti - che verrebbero interessati con maggiore frequenza dalla sospensione dell'attività lavorativa. E questa modalità, dichiarano senza mezzi termini le Rsu, va contro lo spirito stesso dei contratti che - non a caso - si chiamano di “solidarietà” perché si basano sul presupposto che vi sia «una distribuzione solidale» del monte ore lavorativo. E questo per evitare che a “pagare il conto” della minore produzione, dei capricci del mercato, siano solo in pochi. La posizione delle Rsu è stata sintetizzata ieri in una dura nota in cui si ricorda che proprio sulla base di quel principio il 2 settembre i sindacati hanno raggiunto un accordo con l’azienda che dà l’accesso all’ammortizzatore per i due stabilimenti di Porcia e Forlì. Con quell’accordo «abbiamo riconfermato il credito di fiducia verso Electrolux nonostante il pericoloso calo di volumi che l’azienda ha sempre minimizzato rassicurando le distratte autorità nazionali e locali, nonostante i ritardi nel lancio di nuovi prodotti e nonostante una inverosimile crescita dei volumi annunciato per l’anno venturo che pare essere frutto - scrivono le Rsu di Fim Fiom e Uilm - più alla lettura dei tarocchi piuttosto che di analisi credibili». I delegati sindacali ricordano di aver condiviso la necessità di ridurre l’orario giornaliero (la solidarietà si applica con la riduzione da 8 a 6 ore al giorno, con la copertura dei Cds delle due ore di differenza, ndr), di ricorrere anche a giornate di chiusura intere e pure sulla sospensione anche settimanale per gruppi di lavoratori, «purché - aggiungono coinvolgesse tutti i dipendenti dei reparti nei quali fosse applicata questa misura. Solidarietà, appunto». Le scelte dell’azienda paiono però non andare in questa direzione. Per cui martedì ci sarà un altro incontro nel tentativo di «recuperare le modalità di gestione della solidarietà con le finalità condivise. Se dovessimo ravvisare le stesse volontà odierne - avvertono i delegati - le Rsu insieme a Fim Fiom e Uilm territoriali e nazionali, adotteranno tutte le forme di tutela necessarie per la salvaguardia dei lavoratori e delle prospettive future».

La prossima settimana è prevista l’attivazione dei contratti di solidarietà anche nello stabilimento di Forlì, che ha appena comunicato la nuova organizzazione del lavoro e i giorni di chiusura collettiva per fine anno (tra Natale e Capodanno), mentre i lavoratori di Cerreto d’Esi hanno scioperato ieri per due ore a ogni fine turno, e proclamato lo sciopero degli straordinari, altro indicatore del clima non facile all’interno delle fabbriche Electrolux.

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