Coin, servono 30 milioni per il rilancio. Nuovi partner e risorse dagli azionisti

La manovra finanziaria è parte integrante del piano di rafforzamento elaborato dall’advisor Kpmg. Il 16 luglio al Tribunale delle Imprese di Venezia l’udienza per l’ottenimento della tutela dai creditori

Roberta Paolini

La manovra finanziaria necessaria a Coin ammonterebbe al momento a circa 30 milioni di euro. La storica azienda veneziana che ha fatto istanza per accedere alla Composizione Negoziata attende il pronunciamento del Tribunale delle Imprese di Venezia per la tutela dai creditori il 16 di luglio. Intanto, in base ad alcune fonti finanziarie, la stampella finanziaria di cui necessiterebbe la storica azienda leader nel settore del retail di abbigliamento, profumeria e casalinghi, sarebbe di questa entità. La ripatrimonializzazione è parte integrante del piano industriale, elaborato da Kpmg, per garantire stabilità finanziaria e sostenibilità a lungo termine. Questa somma sarà ottenuta attraverso varie strategie di finanziamento e interventi strutturali, mirati a migliorare la solidità patrimoniale e a sostenere le operazioni aziendali durante la fase di negoziazione con i creditori.

Gli attuali azionisti di Coin, da quel che filtra, potrebbero contribuire tramite finanziamenti, offrendo così maggiore sicurezza a investitori e creditori. La società sta inoltre esplorando la partecipazione di investitori per un’iniezione di capitale fresco necessario a sostenere le attività operative e finanziare i piani di sviluppo futuri. I nomi che avrebbero chiesto accesso alla data room sono diversi, anche se finora nessuno ha voluto confermare. Coin, inoltre, starebbe dialogando con vari istituti di credito e operatori specializzati per ottenere supporto durante le negoziazioni con i creditori.

Tra le iniziative per il rafforzamento patrimoniale e il rilancio dell'azienda, Coin prevede l’ampliamento della gamma di brand venduti in concessione nei grandi magazzini e l'ottimizzazione degli spazi, destinando una parte delle superfici a nuove attività come caffetterie, centri benessere, palestre e altri servizi. La società eserciterà anche le prelazioni esistenti per l’acquisto di immobili attualmente in affitto, rivendendoli poi a un prezzo maggiore, come avvenuto nel 2022 con lo store di piazza San Giovanni a Roma. Inoltre, sarà effettuata una valutazione della rete dei negozi, con l’eventuale chiusura di quelli non strategici e un piano di aperture selettive, concentrato soprattutto su Coincasa. L’entità delle nuove aperture potrebbe essere tra i 30/40 punti vendita.

Questi interventi mirano a fronteggiare le difficoltà finanziarie in vista dell’udienza del 16 luglio. La crisi finanziaria di Coin è iniziata con la chiusura dei negozi durante la pandemia, seguita dall’aumento dei costi energetici causato dall’invasione russa dell’Ucraina, l’erosione dei margini per effetto dell’inflazione e l’impatto sui consumi. L'incertezza ha spinto alcuni fornitori a ridurre le consegne e a chiedere tempi di pagamento più brevi, danneggiando i volumi di vendita e i margini.

Queste difficoltà si sono manifestate mentre Coin era impegnata nel rinnovamento dei suoi spazi, trasformando lo storico negozio di Verona in Coin Excelsior, aprendo il nuovo punto vendita di Firenze e il nuovo Coin Excelsior di Milano in piazza Cordusio. Questi investimenti, nonostante non potessero essere fermati, hanno assorbito notevoli risorse di liquidità.

Nonostante diverse contromisure adottate, Coin non è riuscita a evitare un peggioramento del rapporto tra indebitamento e flussi di cassa. Sebbene il margine operativo lordo sia rimasto positivo, alla fine dell’esercizio 2023 – chiuso a gennaio 2024 – l'azienda ha registrato una perdita di 9,9 milioni di euro, con debiti complessivi di 234 milioni di euro tra banche, fornitori ed erario.

Nel frattempo, sono state avviate discussioni per l’ingresso di un partner, che aveva già formulato una proposta d’acquisto non vincolante. Tuttavia, l'operazione è stata messa in stand-by. Coin oltre a Kpmg ha scelto Grimaldi Alliance come advisor legale. Il 25 giugno, la Camera di Commercio di Venezia ha nominato il commercialista milanese Alessandro Solidoro come esperto indipendente per supervisionare la procedura, in attesa del via libera del Tribunale.

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