Coin, chiesta la tutela dai creditori per avviare il rilancio

L’udienza al Tribunale delle imprese di Venezia per la composizione negoziata è fissata il 16 luglio. La società sta lavorando con Kpmg per definire il piano di risanamento e trovare nuovi partner
Roberta Paolini
Coin gestisce 37 negozi diretti e 133 punti vendita Coin Casa tra Italia e estero
Coin gestisce 37 negozi diretti e 133 punti vendita Coin Casa tra Italia e estero

Per Coin, storica catena italiana di grandi magazzini, il 16 luglio è una data da cerchiare in rosso.

È infatti fissata per metà mese l'udienza al Tribunale delle imprese di Venezia per ottenere la protezione dai creditori.

L'udienza segue il deposito, pubblicato il 27 giugno del 2024, dell’istanza di composizione negoziata, per la quale è stato nominato un perito dalla Camera di Commercio.

Attualmente, la società sta lavorando con Kpmg su un nuovo piano di risanamento e rilancio.

I consulenti hanno, nello specifico, ricevuto, un doppio mandato: uno per la redazione del piano e un secondo per trovare partner finanziari o industriali che possano sostenere il gruppo retail.

Coin ha deciso di usufruire dello strumento della composizione negoziata, pensato per aziende solide che stanno vivendo momenti di difficoltà transitoria, per potersi meglio concentrare sul piano.

Le difficoltà sono principalmente dovute alle conseguenze del fenomeno pandemico da Covid e alla riduzione dei consumi legata all’aumento del costo della vita.

Secondo fonti finanziarie ci sarebbero già diverse manifestazioni di interesse per un’operazione di rafforzamento patrimoniale.

L'ultimo bilancio di Coin disponibile, chiuso al 31 gennaio 2023, evidenziava un valore della produzione di 236 milioni di euro (280 milioni di ricavi sarebbe l’ammontare del consolidato) e un utile d'esercizio di 15 milioni di euro, al quale hanno contribuito in maniera decisiva 28,3 milioni di plusvalenze da cessioni di immobilizzazioni.

La situazione non sembra drammatica, ma l'azienda ha bisogno di risorse finanziarie per poter sostenere il suo rilancio.

A gennaio 2023, infatti, Coin aveva circa 87 milioni di euro di debiti verso le banche (38 milioni esigibili entro l’esercizio successivo) e 121 milioni dovuti ai fornitori. La massa debitoria complessiva, inclusi i debiti tributari, ammontava a 234,8 milioni.

Il debito bancario di Coin è suddiviso in due parti: circa 50 milioni di euro risalenti al 2018, quando l'azienda è stata acquistata dagli attuali proprietari, e 37,5 milioni di euro in prestiti garantiti dallo Stato durante la pandemia, con scadenze più lunghe. Il finanziamento è stato guidato da Intesa Sanpaolo e include anche Banco Bpm, Mps e Illimity Bank tra gli altri.

Coin è stata acquistata nel 2018 da una cordata di imprenditori italiani per 70 milioni di euro dalla società di private equity BC Partners. All'inizio del 2023, il gruppo ha visto un cambio di guida con la nomina di Marco Marchi come presidente e Ugo Turi come amministratore delegato. Attualmente le quote degli azionisti di Coin risultano in pegno a Intesa Sanpaolo.

Il rallentamento del settore retail e l'avanzata dei big del commercio elettronico, statunitensi ed ora anche asiatici, hanno eroso importanti quote di mercato.

La pandemia ha fatto il resto, come ben sanno i colossi stranieri del retail che hanno deciso di ridurre la propria esposizione su diversi mercati, compreso quello italiano.

Coin, al momento, gestisce 37 negozi diretti e 133 punti vendita Coin Casa tra Italia e estero.

La decisione di Coin di incaricare Kpmg di redigere un nuovo piano aziendale e di esplorare tutte le opzioni possibili per rafforzare il capitale è un segnale di attenzione verso i lavoratori e di impegno a evitare licenziamenti o ammortizzatori sociali più incisivi.

Con la protezione dai creditori, Coin spera di poter superare questo momento difficile e rilanciarsi sul mercato.

La composizione negoziata è una procedura introdotta in Italia per aiutare le imprese in difficoltà finanziarie a evitare il fallimento attraverso la ristrutturazione del debito.

Questo strumento permette di avviare una trattativa con i creditori sotto la supervisione di un esperto indipendente, nominato da una commissione specifica. Se le trattative hanno esito positivo, si può raggiungere un accordo che permette di risanarsi e continuare l'attività. In caso contrario, l'imprenditore ha comunque a disposizione altri strumenti di gestione della crisi, come il concordato preventivo.

La società conferma le indiscrezioni: «In relazione a quanto emerso nella giornata odierna a mezzo stampa – si legge nella nota – Coin SpA conferma di aver dato mandato ad un primario Advisor internazionale per supportarla nel delineare il nuovo Piano Industriale per il rilancio dell'Azienda, e al contempo per sondare opzioni di rafforzamento patrimoniale. La Società conferma, inoltre, di aver deciso di usufruire dello strumento della Composizione Negoziata, che le permetterà di gestire al meglio questa fase di transizione e potersi dedicare alla realizzazione degli obiettivi previsti dal piano».

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