Cimolai vara a Monfalcone l’impalcato del nuovo ponte Anne de Bretagne

Il progetto, commissionato da Nantes Métropole, rientra nel piano di rinnovamento urbano della città bretone

Roberta Paolini

 

A Monfalcone, nel cuore dello stabilimento Cimolai, ha preso forma un nuovo colosso dell’ingegneria europea. Sono state completate martedì le operazioni di carico del ponte Anne de Bretagne, l’imponente impalcato metallico destinato ad attraversare la Loira nella città francese di Nantes.

Con le sue 3.000 tonnellate complessive – 2.000 di struttura principale e oltre 1.000 di elementi provvisori – l’opera è ora pronta a salpare verso la Francia, trasportata su una chiatta dedicata.

Il gigantesco impalcato, realizzato interamente in acciaio negli stabilimenti friulani del gruppo, ha raggiunto la banchina dopo un’accurata manovra di avvicinamento e verrà installato nei prossimi mesi sui piloni del nuovo ponte. Il progetto, commissionato da Nantes Métropole, rientra nel piano di rinnovamento urbano e di mobilità sostenibile che ridisegna il volto del centro cittadino e il suo rapporto con il fiume.

Il nuovo attraversamento triplicherà la larghezza dell’attuale ponte, passando da 18 a 61 metri, e sarà concepito come una piazza sospesa sulla Loira: accoglierà due linee di tram, corsie per veicoli e un giardino-belvedere destinato ai pedoni e ai ciclisti.

L’opera è frutto di una collaborazione internazionale che vede coinvolti, oltre al committente Nantes Métropole, Systra, Barriquand & Frydlender, Cerema e Cabinet Coudray per l’assistenza tecnica. La costruzione è affidata a una joint venture formata da GTM Ouest, Dodin Campenon-Bernard e Cimolai, con il contributo architettonico di Dfa Dietmar Feichtinger Architectes e la partecipazione di Paume, Schlaich Bergermann Partner e SCE per progettazione, direzione lavori e supervisione tecnica.

«Il ponte Anne de Bretagne unisce ingegneria, architettura e sostenibilità – ha dichiarato Marco Sciarra, presidente di Cimolai S.p.A. – e testimonia ancora una volta la capacità del nostro Paese di realizzare infrastrutture di eccellenza riconosciute a livello internazionale. È un progetto che esprime il meglio della competenza italiana nella costruzione di opere uniche e innovative, capaci di migliorare la mobilità e la qualità della vita nelle città».

L’arrivo a Nantes è previsto entro poche settimane. L’impalcato sarà collocato sui piloni all’inizio dell’inverno, mentre in una fase successiva partiranno i lavori di riqualificazione del ponte esistente, che rimarrà indipendente ma visivamente connesso alla nuova struttura: i due corpi saranno infatti separati da 30 centimetri, uniti da una giunzione superficiale che darà l’impressione di un unico grande ponte.

Con questo progetto, Cimolai conferma la propria leadership internazionale nelle grandi opere infrastrutturali, portando ancora una volta il know-how italiano oltre confine. L’azienda di Monfalcone, attiva da oltre settanta anni, si è imposta come uno dei principali costruttori di strutture metalliche complesse nel mondo: dal telescopio Elt – il più grande mai realizzato – alla stazione “Oculus” di Calatrava a Ground Zero, dal Vessel di New York al Terminal di Fiumicino, dalla stazione Av di Reggio Emilia alla cupola di Al Wasl Plaza per Expo 2020 Dubai.

Cimolai intanto prosegue il suo percorso di rilancio, nel 2024 ha chiuso con ricavi oltre quota 350 milioni, mettendo a segno un +20%, ebitda oltre i 30 milioni e utile netto a 13 milioni. Per l’anno in corso le stime sono allineate: con ricavi a 360 milioni e ebitda sopra i 30 milioni. Il portafoglio ordini a fine 2024 si attesta a oltre 850 milioni.

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