Carraro Spa verso un 2015 in perdita All'orizzonte nuove dismissioni

Il giro di boa il prossimo anno con l'aumento di capitale da 34 milioni garantito dal nuovo socio Arduini. Nel terzo trimestre positivo il business trattori. In difficoltà Elettronica Santerno

PADOVA. Per Carraro la discesa non è ancora finita: il 2015 si chiuderà in rosso, con un debito più pesante impattato dall'aumento del magazzino causa contrazione dei mercati e anche nuovi costi per la ristrutturazione in corso. All'orizzonte ci sono possibili dismissioni ma anche il nuovo Piano industriale, ancora in revisione, che sarà presentato alla comunità finanziaria entro primavera 2016, prima dell'approvazione dei risultati del trimestre. Un progetto di rilancio e sviluppo, per ora taciuto, che verrà alimentato dalla nuova dote finanziaria che metterà in cassa la Holding Finaid che controlla la Spa. Un aumento di capitale di 34 milioni garantito dal socio Riccardo Arduini che pochi giorni fa è entrato nella compagine sociale, dopo l'alienazione del 18% delle quote da parte dell'azionista di riferimento Mario Carraro.


Giovedì 29 ottobre sono stati approvati dal Cda i risultati del terzo trimestre 2015 che vede una perdita di 4,7 milioni a causa della perdurante contrazione dei mercati che diventano 10,5 milioni nei nove mesi. Nella nota la Spa spiega che: “Visto il protrarsi della situazione di difficoltà dei mercati, il Gruppo ha avviato un’ulteriore fase di verifica del proprio piano industriale ottenendo nel contempo uno standstill (in pratica sono stati prorogati i termini di negoziazione dei nuovi accordi, ndr) da parte degli istituti di credito. “Sono in questi mesi allo studio – si legge - soluzioni strutturali che pongano il Gruppo in condizione di operatività tale da garantire un adeguato equilibrio economico e patrimoniale. L'atteso calo dei volumi e l’accantonamento di ulteriori costi di ristrutturazione impatteranno negativamente sul risultato dell’ultimo trimestre, parzialmente mitigati dagli effetti positivi di alcune dismissioni di asset ritenuti non più  funzionali allo sviluppo”.


Guardando i dati in dettaglio, si presenta in forte crescita la divisione Carraro Agritalia, che presiede il bsuiness dei trattori, mentre Elettronica Santerno continua a rimanere il tallone d'Achille della quotata e registra a settembre 2015 un ulteriore calo di fatturato per il rinvio di “alcune importanti commesse”, spiega l'azienda.


In cifre: nel terzo trimestre dell'anno, Carraro sviluppa un fatturato di 151,1 milioni in calo del 18,2% sui 184,7 milioni dello stesso periodo del 2014. Nei nove mesi i ricavi raggiungono i 521,1 milioni rispetto ai 556,2 di settembre 2014. Il margine operativo lordo è di 7,2 milioni, -27,7% rispetto a 9,9 milioni del terzo trimestre 2014. Al netto di costi di riorganizzazione aziendale sarebbe di 7,7 milioni. Nei nove mesi l'Ebitda è invece di 29,7 milioni in crescita del 1,6% sul settembre 2014. Il risultato netto è tuttavia negativo e in peggioramento rispetto al terzo trimestre 2014, dove il rosso segnava 1,6 milioni. In termini progressivi la perdita del Gruppo Carraro è pari a 10,5 milioni. La posizione finanziari netta è a debito per 256,2 milioni , in peggioramento rispetto a giugno 2015 “causa andamento del capitale circolante netto che sconta l’impatto negativo sul magazzino della repentina contrazione dei volumi”precisa l'azienda.


“Questo terzo trimestre conferma quanto già annunciato a metà anno. I nostri mercati di riferimento hanno registrato forti contrazioni – commenta Enrico Carraro, presidente del Gruppo – si distingue solo Carraro Agritalia che con i propri trattori speciali è in controtendenza, registrando un +30% di fatturato. Da parte nostra stiamo reagendo con determinazione, attraverso una serie di azioni strategiche che ci porteranno al varo del nuovo piano triennale entro il primo trimestre 2016 – conclude Carraro – Il primo fondamentale passo è stato nei giorni scorsi l’annuncio che Finaid, la nostra holding, garantirà assieme a un nuovo socio un aumento di capitale nel 2016 che ci consentirà di tornare a una piena competitività per cogliere nuove opportunità di mercato riportandoci a un migliore equilibrio economico-patrimoniale”.

(Eleonora Vallin)
 

Riproduzione riservata © il Nord Est