Calzedonia raddoppia in Tunisia: al via la progettazione di un polo industriale con due nuovi stabilimenti

Le due unità di produzione a Zriba (Zagouane) e Sahline (Monastir) darebbero lavoro a circa 900 persone. A farlo sapere è stato il ministero tunisino dell'Economia e della Pianificazione a valle dell'incontro con la delegazione del gruppo italiano della moda guidata dall'ad Marco Carletto

VERONA. Il gruppo Calzedonia amplia la sua produzione e punta sulla Tunisia. La società veronese del fashion retail ha intenzione di avviare un polo industriale nel paese arabo, attraverso la creazione in un primo tempo di due unità di produzione a Zriba (Zagouane) e Sahline (Monastir), che darebbero lavoro a circa 900 persone.

Lo si legge in un comunicato del ministero tunisino dell'Economia e della Pianificazione, che dà conto dell'incontro di una delegazione del gruppo italiano della moda guidata dall'ad Marco Carletto con il ministro tunisino all’Economia Samir Saied. L'incontro è stato facilitato dalla Camera Tuniso-Italiana di Commercio e Industria (Ctici).

Il ministero tunisino ha anche specificato che altre unità saranno installate successivamente. «Il Ministro, in questa occasione, - riporta la rivista tunisina in lingua francese L’Economiste Maghrébin - ha sottolineato l'importanza della cooperazione tunisino-italiana in tutti i settori e di questo progetto in particolare che creerà ulteriori posti di lavoro e rilancerà l'attività economica in molte regioni e delegazioni, affermando la volontà del suo dipartimento di sostenere l'azienda italiana nell'installazione delle sue unità il prima possibile».

L'ad Marco Carletto, riporta ancora il giornale arabo, ha indicato che la decisione del consiglio di amministrazione della società di investire in Tunisia è stata presa sulla base dei vantaggi comparativi del Paese quali manodopera qualificata e vicinanza all'Europa.

Nel 2021 il fatturato del Gruppo Calzedonia ha raggiunto i 2.505 milioni di ricavi, con un aumento del +29,1% a cambi correnti (+30,5% a cambi costanti). La crescita rispetto al fatturato del 2019 è invece pari a 3,9%. Si conferma del 56% la quota di fatturato estero sul totale fatturato. Prosegue lo sviluppo di punti vendita sia all’estero che in Italia e il volume di vendite con l’e-commerce.

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