Calzedonia, Luxottica e Otb: è il Veneto la capitale della moda italiana
Secondo il report annuale di Mediobanca, nella regione si concentra il 29,3 per cento del giro d’affari totale delle aziende del settore. In valore assoluto si tratta di un turnover complessivo di oltre 14,6 miliardi di euro, a livello regionale (circa 49,8 miliardi è il dato nazionale)

PADOVA. La moda italiana ha la sua capitale in Veneto. E non si tratta solo del comparto occhialeria, che storicamente esprime una leadership senza eguali, non solo in Italia, ma nel mondo. Si tratta anche della capacità dell’imprenditoria veneta di sapersi imporre con modelli di business innovativi e con creatività e stilemi tali da rendere alcune aziende, sorte e cresciute proprio in regione, come potenziali poli aggreganti nei diversi mondi che la moda sa esprimere: dal super lusso al lusso accessibile. A dimostrarlo sono i dati elaborati da Mediobanca nel consueto report annuale sul sistema moda.
L’analisi si ferma ai bilanci del 2020, numeri provenienti da un’altra era, ma che tengono in sé gli elementi della forte ripresa che già le aziende mostrano nei dati preliminari della chiusura dei bilanci 2021, sia per quanto riguarda i ricavi che la redditività.

Secondo l’analisi di Mediobanca, l’elenco delle aziende moda del Veneto con fatturato superiore ai 100 milioni di euro, mostra come in Veneto si concentri il 29,3 per cento del giro d’affari totale delle aziende del settore. In valore assoluto si tratta di un turnover complessivo di oltre 14,6 miliardi di euro, a livello regionale (circa 49,8 miliardi a livello italiano).
Le stesse aziende registravano, nell’anno della pandemia, una contrazione del 20,6% sul 2019 quindi inferiore alla contrazione del -22,8% registrata dal totale delle grandi aziende moda Italia. Senza considerare che Il Gruppo Luxottica sarebbe la prima azienda veneta con un giro d'affari consolidato di 7,7 miliardi nel 2020, mentre in questa classifica Mediobanca ha considerato solo le aziende con sede in regione, escludendo quindi Luxottica Group e Salmoiraghi che hanno sede in Lombardia.

Tornando alla classifica il primo gruppo che compare è Gruppo Calzedonia, che nel 2020 mostrava poco più
di 1,9 miliardi di ricavi, mentre nel 2021 ha raggiunto i 2.505 milioni di Euro con un aumento del +29,1% a cambi correnti (+30,5% a cambi costanti). A seguire Moncler, che in Veneto a Trebaseleghe ha una sede operativa, e ancora al terzo posto la Otb di Renzo Rosso. Uno dei grandi poli aggreganti del fashion made in Italy.
Nel 2020 i ricavi di gruppo erano stati poco più di 1,26 miliardi di euro. Il gruppo internazionale di moda e lusso, cui fanno capo i marchi Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, le aziende Staff International e Brave Kid e una partecipazione nel brand Amiri, ha chiuso l’esercizio con 1.530 milioni di ricavi (esclusi altri ricavi non ricorrenti pari a 130 milioni di euro), +16,2% rispetto al 2020, in linea con il 2019. Il risultato netto è andato a quota 142 milioni di euro, in crescita di 141 milioni di euro rispetto al 2020 e di 140 milioni di euro rispetto al 2019.
Renzo Rosso, Presidente del Gruppo OTB, a margine della filata di Diesel al Superstudio Maxi, prima delle 4 sfilate dei brand del Gruppo (Diesel, MM6 Maison Margiela, Jil Sander, Marni) ha detto: «Finalmente siamo tornati, la moda è tornata! Avevamo veramente bisogno di stare insieme e condividere le emozioni perché la moda acquista significato se la si può toccare con mano e vedere indossata. Senza ombra di dubbio il mondo digitale negli ultimi anni è stato fondamentale per assicurare continuità al settore e alle imprese, il virtuale è una dimensione su cui stiamo lavorando e sulla quale crediamo fortemente, ma poter stare qui tra le persone e tra i prodotti è tutta un'altra cosa». Sono stati anni difficili, ha poi aggiunto, «ma questo è un importante segnale che dice al mondo che la moda e il Made in Italy sono in piena ripresa, che Milano è il centro di questa ripartenza e che l'Italia è già proiettata al domani, oltre la pandemia e oltre le difficoltà».
Tornando ai dati di Mediobanca spicca il tema della presenza francese nel capitale dei nostri campioni del fashion made in Italy. Ben 59 delle 134 grandi aziende della Moda Italia hanno una proprietà straniera che controlla il 38,5% del fatturato aggregato (il 19,1% è francese, fra cui Kering con l’8,7% e LVMH con il 6,4%). L’impatto della crisi del 2020 è stato, inoltre, più evidente per le imprese a controllo italiano rispetto a quelle a controllo estero: sia in termini di ridimensionamento del giro d’affari (-23,3% verso il -22,0%). —
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