Beraldo: "Stefanel è un marchio bellissimo, gli ridaremo valore"

«Acquisiremo quasi tutti i negozi, quindi l'occupazione, che sicuramente verrà mantenuta, speriamo possa essere aumentata. Per le strutture di sede, ci sono 20 persone che hanno già concordato soluzioni di esodo incentivato con l'attuale struttura e ne rimangono 25, che assorbiremo nei nostri organici. Non ritengo che noi terremo in piedi la sede di Ponte di Piave (Treviso), ma le persone è nostra intenzione assorbirle» ha poi spiegato l'ad del gruppo retail

VENEZIA. «Ai primi di gennaio spero saremo aggiudicatari» di Stefanel. Così l'amministratore delegato di Ovs, Stefano Beraldo, nella conferenza stampa di fine anno, a proposito dell'offerta vincolante presentata per acquisire alcuni asset di Stefanel.

«Siamo entrati in un periodo di esclusiva - ha aggiunto - e la prossima settimana il commissario presenterà al Mise la proposta di aggiudicazione. Stefanel è un marchio storico, che ha ancora un vissuto positivo, nonostante le difficoltà. Vuol dire donna e maglieria ed è più conosciuto di quanto sia la sua reale dimensione. Il nostro obiettivo è di arricchire il segmento della donna e della maglieria, un settore in cui c'è più opportunità di sviluppo oggi di ieri, perché le abitudini stanno cambiando, si lavorerà più da casa e ci si vestirà in modo comodo, con più maglie che giacche».

«Non vorrei aprire corner con logo Stefanel, ma avvalermene per il posizionamento premium - ha spiegato - mentre i negozi vorremmo tenerli indipendenti, con al possibilità, che ritengo rilevante, di sviluppo, soprattutto in franchising, sia in Italia che all'estero, dove ci stanno chiedendo di aprirli prima ancora di sapere cosa metteremo dentro. Vorremmo mantenere la promessa di Stefanel, a prezzi inferiori, ma comunque superiori a quelli di Ovs. Saranno superiori del 30-40-50% ai prezzi di Ovs e inferiori del 30% agli attuali prezzi Stefanel, con la stessa qualità. Perché abbiamo capacità di sourcing superiore ad altri».

Sull'entità dell'offerta per Stefanel «non la diciamo, perché non sappiamo se il Mise gradisce che venga diffusa, però è un'operazione - ha precisato l'ad di Ovs - che non sarà di dimensioni tali da cambiare gli assetti finanziari. La finanzieremo col nostro capitale circolante. Crediamo che data la piccola dimensione dei negozi saranno molti franchising, poi ci sarà da crescere nel web e stiamo già ragionando con alcuni siti internazionali, dalla Russia alla Francia»

Quanto al fatto che si tratti di un marchio italiano, Beraldo ha poi aggiunto: «Sono nato da queste parti, ho seguito la crescita Stefanel in Italia e nel mondo con location fantastiche, campagne pubblicitarie importanti, un prodotto laniero buono. È un peccato non vedere riconosciuto nel tempo ciò che hanno saputo dire. Purtroppo per il futuro serve un equipaggiamento diverso: o vai nel lusso, dove i margini non sono più rilevanti, ma nel caso di prodotti più di largo consumo, ancorché di qualità, allora purtroppo bisogna essere equipaggiati, se no se non riesci ad avere i costi giusti rischi di spostare sul prezzo quello che serve per ripagare gli investimenti».

«Acquisiremo quasi tutti i negozi, quindi l'occupazione, che sicuramente verrà mantenuta, speriamo possa essere aumentata. Per le strutture di sede, ci sono 20 persone che hanno già concordato soluzioni di esodo incentivato con l'attuale struttura e ne rimangono 25, che assorbiremo nei nostri organici. Non ritengo che noi terremo in piedi la sede di Ponte di Piave (Treviso), ma le persone è nostra intenzione assorbirle».

Ha aggiunto Beraldo. «I prodotti - ha riferito poi, rispondendo a domande dei giornalisti - saranno fatti sia in Italia che all'estero: dipenderà dai punti prezzo che toccheranno, in quello che sarà un range che dipenderà anche dalle materie prime. Ci saranno quelli del Far East dove si arriva a un prezzo aggressivo, ma altri saranno fatti in Italia». «I negozi Stefanel - ha aggiunto - sono circa 20 in Italia. Ne apriremo quanti riusciremo. Nessuno deve pensare che siamo retailer, ma spero faremo bene e negozi se ne possono aprire moltissimi. Abbiamo già partner che ce lo chiedono da settembre, ma dobbiamo prima vedere cosa siamo capaci di fare. Ho già visto proposte di prodotto che mi convincono, ma dobbiamo prima vedere presentata la richiesta aggiudicazione e ai primi di gennaio spero saremo aggiudicatari».

Per spiegare i risultati ottenuti con Ovs, Beraldo ha evidenziato come sia «cresciuta la quota di mercato nei negozi esistenti. Abbiamo introdotto in Ovs 500 corner di Piombo, iniziando a collaborare con questo designer prima con negozi esterni e credo ci siamo riusciti: hanno portato clienti nuovi, in questo caso uomini. I prezzi sono sostanzialmente quelli di Ovs, poco più alti e con qualità maniacale. Altro grande elemento di novità è stato giocare nel nostro spazio anche con altri brand, Everlast, The Body Shop e Telly Weijl, per cogliere alcuni spazi e posizionamenti. Ne è scaturito un maggiore traffico e abbiamo introdotto nuove merceologie. Ad esempio è nata la categoria giocattoli, fatti da chi fa il merchandising di Croff».

«Da più di tre anni - ha aggiunto - lavoravamo a Ecovalore, una carta d'identità dei prodotti che vendiamo, in un momento in cui sostenibilità e economia circolare stanno diventando sempre più importanti. Altro grande impatto che abbiamo avuto è stato quello sulla omnicanalità. Siamo al 55% di crescita del canale e-commerce e durante il lockdown siamo arrivati al 300% e questo dimostra che l'omnicanalità sia fondamentale. Continuiamo a credere nei negozi fisici: abbiamo rilevato 18 punti vendita ex Auchan, garantendo tra l'altro occupazione a un centinaio di persone, che altrimenti sarebbero state estromesse dal mercato del lavoro. Nel momento di crisi più profondo abbiamo cercato di rivolgerci a finanziamenti con garanzia Sace, che con Cdp ci ha riconosciuto di essere, come azienda medio-grande, la prima a meritarlo».

Con la pandemia «non è finito tutto - ha concluso - ma serve più di sempre una logica di filiera, noi possiamo farlo e lo faremo. Significa sostenere un volano: più c'è floridezza e più ci sono consumi interni. Abbiamo oltre 300 negozi all'estero e nel prossimo anno contiamo di aprirne altri 50. Tuttavia una sano e solido consumo interno è portante per un Paese a economia matura e dobbiamo tutti avere a cuore che i consumi interni restino forti».

Stefanel «è un marchio storico bellissimo, con un vissuto ancora positivo nonostante le vicissitudini, più conosciuto di quanto non sia oggi rilevante nel mondo della moda la sua vera dimensione. Intendiamo restituirgli i valori che tutti conoscevano bene».

È la promessa dell'amministratore delegato di Ovs, Stefano Beraldo, in attesa del via libera del Ministero per lo sviluppo economico all'acquisizione del marchio della casa veneta in amministrazione straordinaria. Rispetto ai progetti produttivi, Beraldo ha sottolineato come, con adeguate strategie industriali, saranno realizzati in Italia e all'estero (in Asia) capi «di qualità adeguata a prezzi inferiori rispetto a quelli attuali Stefanel ma superiori al livello di Ovs». In cifre, «i prodotti costeranno dal 30% al 50% più dei nostri - ha concluso - e il 30% in meno di quelli di Stefanel di oggi».

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